Gli arresti per i roghi nella Terra dei fuochi si sono rivelati un flop. Parola del procuratore antimafia Franco Roberti. ” Nel 2013- spiega il magistrato-  fu introdotto il reato per l’illegale combustione di rifiuti, con una pena detentiva, per arresto in flagranza, da 3 a 6 anni. A pochissimi giorni da quella norma, dal Parlamento arrivò l’indiscrezione di evitare il sovraffollamento delle carceri”. Un provvedimento che in qualche modo ha vanificato il reato per i roghi illeciti perché “la minaccia della pena non ha funzione deterrente. Non si riesce ad applicare in maniera efficace la legge”. “Gli arresti sono pochissimi e i processi ancora meno – afferma – chi appicca roghi, va oppure no in carcere? Con le attuali norme non ci andrà mai. La condanna penale per questo reato é aleatoria”. “L’esigenza repressiva forte alla base di quella norma – conclude – è diversa da esigenza di svuotare le carceri”.