Centodiciotto e non sentirli . Il 15 Febbraio 2016 , Totò compie gli anni e, travalicando la morte corporale, è ancora vivo. Magia di un attore immortale.
Eppure la pessima politica napoletana, ancora oggi, gli nega l’apertura del museo. Nel Palazzo dei Vergini, alla Sanità, ci sono i suoi cimeli, gli abiti di scena, manoscritti e altro materiale che attendono, dal 1998, di essere mostrati al pubblico.
Totò ha elevato il riso ad arte e l’ha trasformato in oggetto di filosofia. Da anni i suoi film sono usciti dal ghetto in cui una critica miope li aveva ingiustamente relegati.
Pertanto tentare di etichettare le sue novantasette pellicole non è impresa facile dal momento che Totò è stato il principe delle contaminazioni e, al tempo stesso, il principio assoluto per tanti registi.
Purtroppo produttori senza scrupolo l’hanno considerato come la gallina dalle uova d’oro e costretto a girare film su film. Tra l’altro fu adoperato per saggiare i gusti del pubblico, infatti “Totò a colori” è stato il primo movie italiano girato in technicolor mentre “Totò nella luna” ha rappresentato il primo tentativo, anche se parodistico, di fantascienza nazionale. “Il più comico spettacolo del mondo”, invece, è stata la prima pellicola tridimensionale.
Le sue battute, “Siamo uomini o caporali”, “È la somma che fa il totale”, “Signori si nasce e io lo nacqui” sono sulla bocca di tutti. Dall’uomo della strada al professionista.
“È difficile che le persone usino il modo di parlare di un altro. Di grandissimi attori o scrittori, dopo la loro scomparsa e per un breve periodo, sono sopravvissute solo poche cose. La gente, invece, adopera quotidianamente le parole di mio padre. In più sono affascinata dalla venerazione che i suoi ammiratori continuano a tributargli nei bigliettini che lasciano sulla sua tomba”, dichiara la figlia Liliana de Curtis.
A centodiciotto anni dalla nascita, il suo popolo lo venera come un santo, tanto che la sua tomba è diventata meta di un vero e proprio pellegrinaggio. I suoi fedeli gli chiedono ogni tipo di grazia: un posto di lavoro, la riconciliazione col partner, l’allegria, la salute e altro ancora.
Allora come non essere d’accordo con Federico Fellini quando propose la beatificazione del principe?
A prescindere, se abbiamo fatto il militare a Cuneo o se siamo uomini di mondo. A prescindere se poi uno dice chi si butta a sinistra o se siamo uomini o caporali. A prescindere da tutto, grazie San Totò.
Pierluigi Fiorenza