Catturato nella notte il boss emergente di Bagnoli e Pianura

E’ finita nella notte la latitanza di Alessandro Giannelli, 34 anni boss emergente di Pianura e Bagnoli, cresciuto nelle fila del clan D’Ausilio. E’ stato catturato dai carabinieri del comando provinciale di Napoli mentre tentava la fuga. Era diretto a Pesaro dove aveva affittato un’abitazione sotto falso nome. I carabinieri lo hanno individuato e fermato in autostrada all’altezza di Caserta. In auto con lui c’erano la compagna, il figlio di pochi anni e un amico. Lo hanno prima sorvegliato a distanza, assistendo anche ad un repentino cambio di auto, Giannelli, con l’aiuto di complici, ha lasciato una Golf per salire su una Nissan. Il suo viaggio e’ stato interrotto dai militari che lo hanno bloccato e ammanettato. Giannelli, non ha opposto resistenza. Aveva con se’ 5000 euro in contanti e documenti falsi. Al polso ha un Rolex e in tasca tre telefoni cellulari.Giannelli era latitante dal 20 gennaio. E’ accusato di  estorsione ai danni di un concessionario di Pianura aggravata dai metodi mafiosi. Giannelli è considerati uno dei boss emergenti di Napoli e stava oraganizzando un gruppo di giovani nei quartieri di Bagnoli, Soccavo, Pianura e Fuorigrotta per il controllo del racket e dei traffici illeciti in quella zona. Alessandro Giannelli è stato individuato dai carabinieri del comando provinciale di Napoli (diretto dal generale Antonio de Vita) sull’autostrada Napoli-Roma, all’altezza di San Nicola la Strada (Caserta). Il boss aveva appena ripreso la marcia in direzione di Roma, dopo avere effettuato un cambio di auto – da una Golf a una Nissan – con l’aiuto di alcuni complici. La colonna di uomini della sezione Catturandi ha attivato sirene e lampeggianti e lo ha circondato: Giannelli, vedendosi intrappolato, si è arreso e fatto ammanettare. Giannelli, napoletano di 38 anni, è ritenuto il capo dell’omonimo gruppo criminale attivo nella zona via Cavalleggeri, tra i quartieri Bagnoli e Fuorigrotta di NAPOLI, area dove, nelle ultime settimane, si sono registrati fatti di sangue e continue sparatorie, con sventagliate di kalashnikov per le strade e su facciate di palazzi. Il 38enne si è reso irreperibile alla fine del 2015, sottraendosi agli obblighi della sorveglianza speciale. Contestualmente, nei quartieri a ovest della città, si acuisce la faida tra gruppi criminali opposti, e tra questi figura proprio quello di Giannelli, che si contendono il controllo delle attività criminali. Agli inizi di gennaio e’ stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto ritenuto responsabile di tentata estorsione, danneggiamento, violenza privata, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, tutto aggravato dal metodo mafioso.


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