Da case della camorra a centri di attività sociali la nuova vita dei beni assegnati a Pompei

Sono due i beni confiscati ai clan che l’amministrazione comunale di Pompei destinerà a centri per svolgere attività sociale. Uno in periferia, in via Messigno, l’altro nella centralissima via Mazzini i due immobili sono destinati a nuova vita. Si tratta, in buona sostanza, di appartamenti, stabili e altre strutture interessate in passato da provvedimenti di sequestro e, successivamente, di confisca che verranno, così, destinati per usi sociali. Beni che si vanno a sommare ad altri già in possesso del comune di Pompei e dove si svolgono attività di carattere sociale. Il D.Lgs. 159/2011, istitutivo del Codice Antimafia, all’art. 48 dispone , infatti, che i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata sono trasferiti per finalità istituzionali o sociali, in via prioritaria, al patrimonio del Comune ove l’immobile è sito, ovvero al patrimonio della Provincia o della Regione. Il pieno utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata è un obiettivo che il comune di Pompei  intenderà  perseguire per la crescente attenzione nell’opinione pubblica del valore simbolico della restituzione alla collettività dei beni illecitamente sottratti.


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