De Magistris a Napoli zapatismo senza controllo

“Non abbiamo ceduto a compromessi, non abbiamo giornali né lobby o partiti forti. Siamo accerchiati istituzionalmente”. Così l’esordio del discorso del sindaco di Napoli Luigi de Magistris a Cosmopolitica, la convention delle forze di sinistra. Un comizio per studiare da possibile leader nazionale del nuovo soggetto, Sinistra Italiana, che andrà a congresso i primi di dicembre. “Siamo l’unica città italiana che ha rispettato il referendum sull’acqua pubblica, non ha paura a dare la cittadinanza onoraria al capo dello Stato della Palestina e ad Ocalan. Napoli è la città della pace e dei diritti: tagliamo il filo spinato e le mura. In attesa che il Parlamento abbia un sussulto d’orgoglio diamo la cittadinanza anche ai figli degli immigrati”, ha aggiunto. “Non abbiamo licenziato un lavoratore. Mentre i miei colleghi progressisti privatizzavano gli asii nido, abbiamo assunto 370 maestre a tempo indeterminato perché la lotta alla mafia si fa innanzitutto nelle scuole non con l’esercito”, ha sottolineato. “Oggi Napoli ha un sistema di autogoverno e autogestione. Hanno cercato di strapparci tutto, per un mese mi hanno strappato anche le funzioni di sindaco. Non basta mettere clic sul web contro la mafia” ha detto prima dell’appello a Renzi: “Napoli è fuori controllo, perché quando liberi le energie in una città come Napoli è il popolo che sta trovando la sintesi. La rivoluzione la fanno i popoli non i governi: a Napoli sta nascendo uno zapatismo in salsa partenopea, un Podemos partenopeo”.


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