Sono stati segnalati come assuntori di stupefacenti e non arrestati (come era stato comunicato in precedenza) alcuni studenti del liceo classico Santa Maria Capua Vetere (Caserta) nell’ambito dell’indagine sul traffico di droga tra le province di Napoli e Caserta condotta dai carabinieri. La zona dove si trova la scuola, nell’area dell’Anfiteatro romano, era tra quelle privilegiate dagli spacciatori così come la villa comunale. Gli studenti non risultano coinvolti direttamente nell’attività di spaccio L’indagine sul traffico di droga con decine di arresti tra Napoli e Caserta ha svelato che i protagonisti del business illecito erano quasi tutti giovanissimi; dei 36 arrestati su ordine del gip di Napoli Isabella Iaselli – 18 dei quali in carcere, altrettanti ai domiciliari mentre altri sei sono ancora ricercati – ben 17 sono ragazzi di età compresa tra i 20 e i 25 anni, alcuni provenienti da famiglie coinvolti in affari criminali, altri da nuclei più benestanti: qualcuno frequentava il Liceo Classico di Santa Maria Capua Vetere, una delle basi di spaccio insieme all’area dell’Anfiteatro Romano. A Casal di Principe si spacciava in piazza, così come negli altri comuni coinvolti. Del gruppo di pusher facevano parte anche donne e adolescenti minorenni. I più piccoli venivano invece usati dai genitori-pusher per occultare la droga. L’inchiesta è nata come costola dell’indagine della Dda che nel 2013 aveva smantellato le due famiglie criminali di Santa Maria Capua Vetere Fava e Del Gaudio, ritenute legate al clan Belforte di Marcianise. Le intercettazioni e le dichiarazioni di qualche pentito hanno così fatto emergere che dopo gli arresti, alcuni giovani orbitanti nel medesimo contesto, avevano riorganizzato le piazze di spaccio, approvvigionandosi al vicino Parco Verde di Caivano.