Elezioni a Castellammare: i moderati pronti alle consultazioni con gli altri poli

“O con il centro destra o con il centro sinistra” un tempo molto lontano circa quattro secoli fa ” mentre le corone di Francia e di Spagna si fronteggiavano per la supremazia in Europa e nel nuovo mondo, i prìncipi e i duchi italiani, la classe politica del tempo, gretti, rissosi e municipalistici, incapaci di pensare ad un futuro di prosperità, si appoggiavano o meglio si mettevano a disposizione dell’una o dell’altra potenza pur di salvare un minimo di potere entro le mura della loro cittadella,  fu coniato il proverbio “o Franza o Spagna, purché se magna” attribuito a Guicciardini, che era stato prima come ambasciatore di Firenze in Spagna presso la corte di Ferdinando il Cattolico e poi, tornato in patria, aveva propugnato, con l’accordo di Cognac del 1526, un’alleanza con i francesi per fermare lo strapotere di Carlo V e salvaguardare un po’ di indipendenza della penisola italiana” Un modo di dire che sembra calzare a pennello in certi tavoli politici che si stanno susseguendo in queste ore nella città di Castellammare. Mentre il Pd resta impantanato tra primarie e congresso appuntamenti che ormai assomigliano sempre di più a chimere e il centro destra annaspa nel trovare un nome credibile, il centro, invece , è un tourbillon di idee contrastanti. Un tavolo , che visto dall’esterno , appare ogni giorno più spaccato. Si sussurra di una rottura definitiva tra il patron della Juve Stabia Francesco Manniello e l’avvocato Salvatore Vitiello. Si dice ma non lo si conferma di una volontà di candidare Carlo Longobardi, l’ex sindaco forzista di Santa Maria la Carità a primo cittadino di Castellammare. Si racconta di un Antonio Bonifacio indispettito per l’ipotesi di rinunciare alla vocazione centrista e moderata per approdare compatti o nello schieramento di centro destra o in quello di centro sinistra. A quanto pare, infatti, all’ultimo tavolo dei moderati c’è chi ha proposto di avviare delle consultazioni con i due grandi cartelli elettorali, centro destra e centro sinistra e trovare poi la strada “migliore”. Una riunione l’ultima che ha sancito anche l’uscita di scena come candidato alla carica di primo cittadino di Castellammare dell’ex consigliere comunale Luigi Greco. Pare che il giovane “rampollo” abbia scelto di fare un passo laterale in vista di un’investitura unitaria. Votato al silenzio il leader dei moderati stabiesi Antonio Alfano che sceglie un profilo basso in questa fase . Nei giorni scorsi lo stesso Alfano attraverso delle note stampa aveva fatto intendere di non essere interessato a fare a tutti i costi il sindaco della città. Sul suo profilo social aveva scritto “le responsabilità che il prossimo sindaco di Castellammare deve affrontare con impegno e sacrifici sono tanti! Basta giocare a fare i politicanti ovvero politicozzi”. E se i moderati storici sono pronti a scoppiare magari prendendo ognuno la propria strada, ci sono i moderati che si riconoscono nel centro sinistra quelli vicini all’architetto Eduardo Melisse che sono pronti ad irrompere sulla scena politica cittadina con un fronte compatto. Un fronte compatto che a differenza dell’altra volta potrebbe catturare simpatie anche tra i moderati storici, tra i centristi a riposo e tra gli indecisi del Pd orfani di un ruolo guida dei dem.

Alberto Ferretti


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