Scadranno il prossimo 16 febbraio, i venti giorni utili a ritirare le dimissioni da parte del sindaco facente funzioni Alberto Vitale. A partire da quel giorno il comune di Gragnano andrà ufficialmente alle elezioni, salvo incredibili quanto improbabile colpi di scena. Le dimissioni di Vitale sono irrevocabili, come annunciò lo stesso ex sindaco facente funzioni all’indomani della clamorosa scelta causata dallo strappo consumato con l’assessore Claudia Sicignano e i consiglieri di riferimento Sorrentino, Cavaliere, D’Auria e Mascolo. Un vero e proprio terremoto politico che ha sorpreso i vari schieramenti in campo. Tutti aspettavano la sentenza della Cassazione in merito all’ineleggibilità dell’ex sindaco Paolo Cimmino. Una vera e propria dead line per il futuro politico della città della pasta. Ma così non è stato, dopo la fuoriuscita dalla maggioranza di ben 4 consiglieri, era impensabile poter andare avanti nell’attività amministrativa. Ed ora già si pensa alle prossime elezioni che con molta probabilità si svolgeranno nella prossima primavera. Paolo Cimmino è già in prima linea, pronto all’assalto bis alla fascia tricolore della città di Gragnano, l’incompatibilità con il ruolo di amministratore di un centro medico convenzionato con l’Asl territoriale è una vicenda circoscritta alle sole elezioni del 2014. Non avrà quindi ripercussioni e quindi non impedirà a Cimmino di potersi ripresentare. A suo favore una serie di liste civiche con quasi tutti i big della sua ex maggioranza pronti a dare battaglia per permettergli di riconquistare l’Ente di via Vittorio Veneto. Il centrodestra appare spaccato, con la flebile candidatura di Francesco Paolo De Rosa. E a confermare lo stato di smarrimento del centrodestra sembra essere l’intenzione dell’ex sindaco Michele Serrapica pronto a sostenere Cimmino nel caso in cui la coalizione non si prepari al meglio e si presenti unita alle prossime elezioni. Mentre Dal Pd confermatissima è la candidatura di Tina Somma. L’assalto alla fascia tricolore è iniziato.