Il Castello confiscato alla moglie del boss Pasquale Galasso è stato consegnato alla Regione Piemonte

Novara/Poggiomarino. Il castello di Miasino confiscato al boss pentito Pasquale Galasso è stato consegnato stamattina alla Regione Piemonte e dovrebbe aprire al pubblico entro l’estate del 2017. Lo ha annunciato il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna alla cerimonia di consegna all’ente dell’edificio e del relativo parco, confiscati alla camorra. Alla cerimonia erano presenti la presidente della commissione antimafia, Rosy Bindi, il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, e il direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, Umberto Postiglione. Fatto costruire dalla famiglia Solaroli tra il 1867 e il 1889, l’immobile era stato oggetto di un sequestro preventivo nel 1994. La sentenza della corte di assise d’appello di Napoli era stata dichiarate esecutiva nel giugno 2007 dalla Cassazione. Nel maggio 2011 era stato ordinato lo sgombero alla societa’ che gestiva l’immobile, la ”Castello di Miasino srl”, riconducibile a Grazia Galise, moglie del boss Pasquale Galasso, che grazie a una locazione aveva avviato una fiorente attivita’ di matrimoni, cerimonie di lusso, meeting, eventi. Lo sgombero era avvenuto nel febbraio 2015. La nuova legge sui beni confiscati darà grande impulso all’Agenzia: se si pensa ai grandi risultati ottenuti con pochi mezzi, non è difficile immaginare cosa potrà fare una volta potenziata e rafforzata”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti. “Non fu facile arrivare alla confisca – ha ricordato Roberti – Ma alla fine ce l’abbiamo fatta e grande merito va alla Regione, che ha avuto il coraggio di farsi carico di questo bene che comporterà un grande impegno. E’ una grande sfida, ma e’ questa la strada giusta per combattere le mafie”.


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