Due scuole di pensiero, apparentemente l’una contro l’altra. La cucina tradizionale, quella per intenderci della parmigiana di melanzane, contro la nouvelle cousine dai piatti dal sapore alchemico. Ossia tradizione contro modernità; romanticismo gastronomico contro illuminismo culinario.
“Il teorema del babà”, romanzo del giornalista Franco Di Mare è un romanzo da assaporare pagina dopo pagina. La sfida si disputerà in due ristoranti di Bauci; “da Ludovico”, roccaforte dei sapori genuini dove si cucina ancora con le caccavelle di rame, e “l’Experience”, le cui portate fantascientifiche si basano sulla chimica molecolare e si servono in un ambiente di alta classe. Si profila, pertanto, una vera e propria guerra di fornelli tra Procolo Jovine, impegnato da sempre a difendere il cibo di qualità a chilometri zero, e Jacopo Taddei, il guru milanese che promette percorsi emozionali in cucina e che spopola in Tv e sui giornali di gossip… Sarebbe semplicistico dire che il romanzo di Franco Di Mare è un inno alla buona tavola, quella dove non si invecchia mai se il cibo è genuino e la compagnia estremamente gradita. Il libro, in realtà, è un vero e proprio inno alla vita, da gustare attimo dopo attimo, soprattutto attraverso il cibo e l’amore. Tanto più che il fuoco cova non solo sotto le braci dei due ristoranti ma anche nei cuori dei due chef e per questo motivo sembra aprirsi un’insana disputa che rischia di sconvolgere la vita dei protagonisti mettendo a repentaglio le stesse attività imprenditoriali.
Pierluigi Fiorenza