La comunità di Sant’Egidio ricorda i senza fissa dimora. Dati alla mano sono 246 i senza fissa dimora morti per strada negli ultimi anni. “Solo 15 dal febbraio dello scorso anno ad ora, tra i quali Viktor, ucraino morto al Centro Direzionale, un mese fa, per il freddo e l’isolamento. Da diciannove anni, a Napoli, la Comunità di Sant’Egidio ricorda le vittime della vita in strada, a partire dalla morte di Elisa Cariota, anziana senza dimora, che viveva nella Stazione Centrale di Piazza Garibaldi, morta il 17 febbraio 1997. I nomi verranno ricordati nel corso di questo mese e del prossimo attraverso 6 celebrazioni liturgiche, a NAPOLI e in Campania, che vedranno la partecipazioni di 300 senza dimora, oltre ai volontari e alle associazioni che operano nel settore. ”Per ogni nome – dice Antonio Mattone, portavoce della Comunità di Sant’Egidio – sarà accesa una candela davanti all’icona di Maria Madre della Misericordia, nel cuore di questo Giubileo, in ricordo di coloro che sono ‘caduti’ per l’inaccoglienza, segno di una memoria cittadina, che deve restare viva”. Domenica alle 12 celebrazione in ‘Memoria di Elisa e dei poveri che muoiono per strada a NAPOLI’ nella Basilica di San Giovanni Maggiore in Largo san Giovanni Maggiore. Altre celebrazioni sono in programma domenica 28 febbraio nella chiesa del Sacro Cuore al Corso Vittorio Emanuele a NAPOLI e a marzo, in date da definire, nel quartiere San Giovanni a Teduccio di NAPOLI, a Nola e a Salerno. La Comunità di Sant’Egidio esprime la sua preoccupazione per l’aumento della povertà e per le condizioni di isolamento in cui vivono tanti senza dimora e tante famiglie. Lancia un appello perché vengano aperte nuove strutture di accoglienza, soprattutto per i senza dimora malati e per le donne, ”le cui condizioni possono incorrere nel rischio di vita se non vi è una pronta accoglienza e cura della salute”. Dopo la celebrazione liturgica nella Basilica di San Giovanni Maggiore verrà offerto un pranzo ai senza dimora