Software libero nel Comune di Ercolano ed al liceo Tilgher. Parla il web designer Salvatore Iengo

Portare il software libero nelle scuole e nell’amministrazione comunale di Ercolano. E’ questa l’idea di Salvatore Iengo, socio ordinario di Libreitalia, partendo proprio dall’utilizzo di LibreOffice, la versione open degli strumenti Office. «Dal 2012 ho iniziato un percorso di sensibilizzazione ad Ercolano, partendo dalla scuola Dante Iovino, a seguito dell’esempio virtuoso della provincia di Bolzano, dove le oltre 8000 postazioni di tutti gli enti pubblici, come le scuole, sono passate a Linux. Il processo deve essere graduale, partendo da Libre Office per poi arrivare col tempo ad una migrazione totale.» – dice Salvatore. Il concept da cui parte questa rivoluzione è che utilizzare il softwere proprietario (es. Microsoft) non da totale libertà agli utenti, essendo soggetti a pagamenti di licenze e alle regole che i programmatori scrivono. Se invece hai libertà nel software, hai libertà nel computer, insieme ad una maggiore stabilità tecnica dato che ci sono migliaia di programmatori in tutto il mondo che contribuiscono a migliorarlo costantemente. «Portare Linux in un ente non è facilissimo: c’è bisogno di una visione lungimirante ed un minimo di investimenti per la formazione di coloro che poi formeranno i dipendenti comunali, o, per esempio, i professori di un liceo. Quindi tramite alcuni consiglieri comunali cercheremo di approvare il progetto al Comune di Ercolano, e contemporaneamente proveremo a formare i ragazzi del liceo Tilgher. Si può attingere ai fondi dell’agenda digitale europea, e in Italia già tante regioni (Toscana, Umbria, Veneto, Puglia) e comuni (Lodi, Roma, Torino, Bolzano) l’hanno fatto. Anche l’ISTAT usa il software libero, insieme al Parlamento italiano, e tutte le postazioni del Ministero della Difesa, grazie ad un progetto di Sonia Montegiove, presidentessa Libreitalia, e Italo Vignoli, il presidente onorario, che sono due figure di rilievo internazionale in questo ambito.» – continua Salvatore Iengo. «Oltre a non avere scopo di lucro, Linux ha standard di sicurezza più alti, rende attivi, incentiva all’innovazione, ed alla legalità, dato che non ci sono licenze da pagare (che spesso vengono eluse con programmi craccati), e soprattutto risponde alla vocazione iniziale dell’informatica, che nasce libera e gratuita. Tutto sta a non piegarsi alla dipendenza: il sapere deve essere condivisione, perché condividere significa crescere.»


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