Ercolano. Il consigliere Antonio Liberti si denuda in aula in segno di protesta contro la stampa. All’inizio del Consiglio Comunale: il capogruppo d’opposizione Antonio Liberti, dopo aver preso la parola ed aver denunciato il ti- tolo di un quotidiano che recitava “Cacciata via la camorra, si dimezzano le tessere”, si è tolto giacca e camicia ed ha abbandonato l’aula in segno di protesta. L’articolo faceva riferimento al tesseramento del PD 2014, durante il quale Liberti era segretario, annullato per la presenza di persone legate alla camorra. Ma Liberti sostiene che fu proprio lui a denunciare quelle presenze sospette. «Sono mesi che mi lamento della stampa, perché a volte se ne fa un uso distorto. Io ero il segretario di quel partito, e all’epoca ero tesserato mentre ora no, qualcuno che non conosce la mia storia e il mio impegno politico di sempre per la lotta alla criminalità organizzata in questi anni, può capire un messaggio sbagliato. Io ci sono sempre stato, da Luisa Bossa, a Nino Daniele, a Vincenzo Strazzullo, e la cosa che mi ha più colpito di quell’articolo è che all’interno non si fa minimamente riferimento al fatto che io, da se- gretario, andai dai Carabinieri a denunciare la presenza dei nomi scomodi in quell’elenco, attivando gli anticorpi per il partito. L’articolo non rendeva giustizia, e quindi io, in segno di protesta, ho manifestato il mio dissenso in questo modo”.