Campania, La sanità ha perso la salute

La Sanità campana ha perso la Salute ma nel 118 della programmazione manca la voce degli operatori sanitari per mettere a punto una cura efficace. L’intersindacale dei camici bianchi in rappresentanza di circa 60 mila dirigenti medici, veterinari, sanitari ed Spta scende in campo, si legge in una nota, per difendere l’efficienza e i livelli minimi di sicurezza del Servizio sanitario campano oggi in pericolo come dimostrano gli ultimi gravissimi episodi, di cui nei giorni scorsi si sono occupate le cronache locali e nazionali, che mettono solo il medico nel mirino. “Chiediamo una svolta a De Luca e Polimeni anche nel modo di affrontare le riforme – dice l’intersindacale dei camici bianchi che per giovedì 17 marzo alle 12, presso la sede della Cimo, al Corso Meridionale 47 a Napoli, convoca una conferenza stampa – e per mettere a fuoco i principali nodi irrisolti della programmazione sanitaria della nostra regione”. Sulla scia delle apertura del ministro della Salute Beatrice Lorenzin e della funzione pubblica Madia, che insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Vincenzi hanno avviato il dialogo con i sindacati scongiurando (per ora) lo sciopero generale programmato per il 17 marzo, l’intersindacale medica, veterinaria, sanitaria ed Spta campana chiede al presidente della Regione Vincenzo de Luca e al commissario ad acta Joseph Polimeni, di essere convocati per aprire un tavolo di approfondimento sul cantiere aperto della programmazione a cominciare dagli atti aziendali per finire al piano ospedaliero per proseguire nella collaborazione sui temi delle assunzioni, della formazione professionale, dell’organizzazione dei pronto soccorso, del 118 e delle reti di assistenza oggi gravemente deficitarie in Campania.


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