E’ tornato in libertà, anzi in semilbertà, dopo 11 anni di carcere Carmine Caiazzo il macellaio di Castellammare che uccise, decapitò e fece a pezzi e poi buttò nella spazzatura l’assicuratore Giuliano Vanacore. Era il 5 maggio maggio del 2005. Un delitto atroce di cui ancora oggi si parla nella città stabiese perché la vittima appartiene a una delle famiglie più in vista di Castellammare. Carmine Caiazzo è in semilibertà, sta godendo di permessi premio e sconti di pena per la sua buona condotta in carcere. Ha anche aperto un profilo facebook (dal quale è tratta la foto). Nonostante debba scontare ancora 16 anni da detenuto. Per il momento entra ed esce dalla casa circondariale di Rebibbia e nel “tempo libero” risiede alle porte di Roma, in periferia. Lì dove incontra i figli e cerca di ricostruire la sua vita. Nel frattempo ha anche studiato e si è diplomato presso l’istituto magistrale del carcere di Rebibbia, risultando avere una buona condotta all’interno della casa circondariale. Per questo ha poi via via ottenuto sempre più permessi premio. Qualche anno fa ottenne, attraverso l’allora difensore Arturo Cola, uno sconto di pena per effetto dell’indulto. Sconto che non gli era stato calcolato al momento della sentenza in via definitiva di 30 anni in Corte d’Appello. La condanna è quindi scesa a 27 anni, anche se dopo appena 10 anni di carcere gode sempre più di permessi per la “libera uscita”. Nelle memorie difensive dei suoi legali infatti si racconta una condotta carceraria modello, ottenendo il permesso di frequentare la scuola di Rebibbia convenzionata con la casa circondariale.