Un direttore che lavora troppo dei sindacalisti che contestano e la notizia che fa il giro del mondo . Sull’argomento interviene la Cgil che invece chiarisce  “Non abbiamo firmato quella lettera e non c’è molto da aggiungere alle parole di Susanna Camusso” di ieri, “siamo al fianco del direttore Felicori” ma “ora basta propaganda sui beni culturali”. Così in un post su Facebook la Fp Cgil Nazionale ribadisce la posizione di netta contrarietà sulla vicenda della Reggia di Caserta, allegando anche il testo della lettera incriminata per chiarire, una volta ancora, di non aver firmato quel testo. Nel post la categoria dei lavoratori dei servizi pubblici della Cgil parte dalle parole di ieri della leader di corso d’Italia, Susanna Camusso: “Sì, a Caserta, alla Reggia di Caserta, si è sbagliato. Senza tanti giri di parole. Il fatto che sotto quel testo non ci sia la nostra firma non risolve le cose. Certo ci mette dalla parte del giusto, ma cambia poco nella percezione collettiva: tutti finiscono, dietro le parole del premier Matteo Renzi, nel calderone dei ‘sindacati’ (o meglio come ha ricalibrato Renzi nella sua nuova e-news ‘certi sindacati’)”. La Fp Cgil Nazionale prende quindi ancora una volta le distanze dalla lettera, “sbagliata a partire dalla forma per arrivare al metodo scelto”, e al direttore della Reggia, Mauro Felicori, fa sapere: “La Cgil? tutta è al suo fianco: vada avanti, vogliamo essere protagonisti, come e più di lei, del rilancio del sito. Proprio per questo serve il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori. Noi siamo disponibili e pronti a ragionare e decidere su tutte le questioni che riguardano l’organizzazione del lavoro per valorizzare la straordinaria bellezza della Reggia”.