Una nota corposa quella emessa da Palazzo San Giacomo per dare la propria versione sulla pronuncia della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti della Campania sul Rendiconto 2013, “occorre – scrivono gli amministratori di Palazzo San Giacomo- con forza smentire, in quanto prive di qualsivoglia fondamento, le dichiarazioni propagandistiche da parte di chi, in questo momento cerca, goffamente e senza la minima competenza tecnica, di alimentare la propria campagna elettorale. Il provvedimento della Sezione Controllo di Napoli della Corte dei Conti rappresenta, invece, una importante inversione di tendenza dello stesso ufficio che ha definitivamente riconosciuto a questo Ente di essere uscito dal rischio dissesto e ciò è spiegato a chiare lettere dallo stesso Collegio laddove si precisa che non si ritiene opportuno adottare una pronuncia nel senso del dissesto ed anzi di continuare il percorso di risanamento dell’Ente adottando le opportune “correzioni di rotta” nella leale collaborazione tra istituzioni – per un definitivo risanamento dei conti. Ricordiamo che la stessa Sezione solo due anni fa si era pronunciata per il dissesto dell’Ente bocciando il nostro piano ed invece la Corte dei Conti di Roma,in composizione speciale, aveva approvato il nostro piano proprio sul rendiconto 2013. Il Comune di Napoli, è bene ricordarlo, ha dovuto aderire al piano di riequilibrio pluriennale, a seguito di una gravissima situazione patologica e strutturale, che trova la propria genesi negli anni precedenti all’insediamento dell’Amministrazione de Magistris. In proposito, è utile richiamare quanto affermato dalla Corte dei Conti di Roma in composizione collegiale allorquando, m occasione dell’approvazione del piano, aveva evidenziato la presenza di irregolarità nei documenti contabili prodotti dalle passate amministrazioni. Proprio il rendiconto 2013 presentato presso la Corte dei Conti di Roma ha rappresentato la totale inversione di tendenza rispetto ad un modus operandi che aveva accompagnato l’azione amministrativa delle passate sindacature. Tra l’altro gli obiettivi indicati oggi dalla sezione regionale per l’anno 2013 sono stati già ampiamente affrontati nei bilanci successivi. Tanto è vero che questo Ente sta puntando ad uscire anticipatamente dalla procedura di riequilibrio. La Giunta de Magistris, accettando la sfida, si è assunta l’onere e la responsabilità di portare avanti l’ardua missione, consegnando alla cittadinanza un Ente risanato e capace di rispondere alle esigenze della collettività amministrata. L’Amministrazione sta riuscendo a conseguire questo risultato anche in anticipo rispetto ai tempi previsti. Per il perseguimento di tale opera di risanamento, l’Ente è costantemente soggetto al controllo contabile ed amministrativo da parte della Corte dei Conti, cosi come prevede la normativa. In questo senso, va dato atto alla Sezione Regionale di Controllo di aver finalmente condiviso quanto più volte rappresentato in ordine al fatto che il controllo da porre in essere è di tipo “dinamico”, rivolto al futuro, per cui appare naturale il confronto su incongruenze passate, ed ereditate da questa amministrazione, in modo da avere tempo e modo di “correggere la rotta” (ed. visione dinamica di un piano decennale). Circa le specifiche criticità strumentalmente evidenziate, si ritiene di dover chiarire quanto segue. In relazione alle ipotesi di “maggiore disavanzo” da accertare, l’utilizzo per cassa dei fondi vincolati, richiamato dal provvedimento della Corte, non solo è consentito esplicitamente dal d. Igs. 267/2000 ma costituisce una inevitabile alternativa – più vantaggiosa rispetto alla tradizionale anticipazione di tesoreria poiché non comporta oneri finanziari a carico dell’Ente – legata alla condizione di cronica mancanza di liquidità in particolare degli enti locali provocata in larga misura dall’ingiustificato ritardo nei trasferimenti erariali. Sul punto, si sottolinea che, partendo dal dato dei trasferimenti statali
del 2011, il computo complessivo delle risorse che in cinque anni sono state sottratte al comune di Napoli e, di conseguenza, ai cittadini napoletani, ammonta ad oltre € 700milioni. Per ciò che attiene alle contravvenzioni al codice della strada, si chiarisce che tutti i maggiori accertamenti segnalati dagli uffici connessi all’emissione di ruoli per sanzioni al Codice della Strada sono stati posti a presidio del fondo svalutazione crediti in perfetta linea con le recenti disposizioni normative. Infine, occorre ribadire il prezioso e faticoso lavoro di razionalizzazione ed efficientamento sia in materia di personale dell’Ente, con una costante e coerente diminuzione della spesa, ed una ineludibile inversione di tendenza sulle partecipate nel suo complesso che si avviano verso un definito consolidamento nell’esercizio delle loro attività di pubblico servizio di interesse generale e di efficientamento della spesa In conclusione, proprio in aderenza alla visione prospettica di cui si è detto, l’applicazione dei nuovi criteri di contabilità armonizzati, a cui l’Amministrazione si è rigorosamente attenuta, ha determinato, nel 2015, la riclassificazione di tutte le voci di entrata e di spesa secondo un criterio di indiscussa certezza, mettendo definitivamente in sicurezza le finanze dell’Ente”.