“È arrivata a roba…”: un messaggio criptico per indicare la disponibilità di farmaci salvavita e anabolizzanti, trafugati da una farmacia ospedaliera. Un giro milionario, ammanchi per oltre 200mila euro, e una parola d’ordine che ha fatto scattare perquisizioni a tappeto in tutto l’Agro e in alcuni paesi limitrofi della Provincia di Napoli. Dieci giorni fa il blitz dei carabinieri della stazione di San Valentino Torio e del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore che hanno eseguito un decreto di perquisizione, firmato dal sostituto Lenza. Farmaci, ma anche presidi ospedalieri, guanti sterili, detersivi, materiale di pronto consumo custodito sia nelle farmacie degli ospedali di Scafati, Nocera Inferiore e Sarno, che nei depositi dei plessi ospedalieri e destinati alle pulizie. Nel mirino della Procura infermieri e personale del Cns, cioè addetti delle pulizie e portantini che lavorano con ditte esterne negli ospedali della Campania. L’inchiesta è partita alcuni mesi fa, ammanchi di materiale ma anche di farmaci, che coinvolgono i tre principali ospedali dell’Agro: Mauro Scarlato, Umberto I e Martiri di Villa Malta. I militari hanno cominciato ad investigare su alcuni personaggi, legati alla criminalità e con precedenti penali. Stranamente, sui cospicui ammanchi dalle farmacie, non vi erano denunce ma il ritrovamento di alcuni costosissimi farmaci utilizzati per i pazienti chemioterapici o anemici e ritenuti dopanti (farmaci che costano dai 50 ai 200 euro), ha allertato le forze dell’ordine che hanno monitorato in particolare due soggetti. Uno è Alfonso Ferrante, 50enne, originario di San Valentino Torio, ma residente a Nocera Inferiore e infermiere presso l’ospedale di Sarno. Ferrante ha precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. Oltre un anno fa, chiuse le sue vicende giudiziarie, è tornato a lavoro. L’altro personaggio è un dipendente del Cns, Giovanni Strino, in servizio presso l’ospedale Mauro Scarlato di Scafati. I due si conoscono. Il 50enne, con alle spalle strani legami con personaggi della criminalità paganese, era l’addetto al rifornimento dei reparti dell’ospedale scafatese e con un accesso privilegiato alla farmacia che serve anche l’intero distretto. Quando i carabinieri del Reparto Territoriale sono arrivati presso la sua abitazione tra Scafati e Angri, hanno trovato flaconi di farmaci, pare di poco conto, e utilizzati per normali raffreddori e crisi di asma. Nulla di eclatante, pare. Ma sono proprio gli ammanchi dal presidio ospedaliero scafatese a essere i più cospicui. Furti mirati, avvenuti nel corso di diversi mesi, per evitare che l’attenzione degli inquirenti si appuntasse subito sugli ammanchi. Eppure mancano farmaci salvavita, dopanti, ma anche materiale di pronto uso come presidi ospedalieri e una balla di guanti di lattice, pare di misura piccola. Strino, passione per i cavalli, viene subito individuato come uno degli indiziati. E i carabinieri, dieci giorni fa, hanno deciso di perquisire la sua abitazione ma anche locali di pertinenza alla ricerca di interi lotti di farmaci e anabolizzati. L’attenzione dei militari si è spostata poi a Nocera Inferiore, dove vive Ferrante con la sua compagna, una dipendente del Cns in servizio a Sarno. E poi a casa di persone vicine al pregiudicato. Ma anche a San Giuseppe Vesuviano dove vive un’infermiera, sempre in servizio a Sarno, che avrebbe avuto contatti con la coppia. Ma l’indagine della Procura di Nocera Inferiore, non è solo relativa ai farmaci: decine di migliaia di euro in forniture ospedaliere sarebbero svanite nel nulla, senza che ci fosse un reale utilizzo all’interno delle strutture. E sono svaniti materiale per la pulizia dei plessi sanitari, pannoloni per anziani, presidi ospedalieri per la cura dei pazienti. Un danno che ancora non è stato quantificato. Si cerca nel mare magnum del personale che ruota intorno ai tre principali ospedali. Dieci giorni fa, diversi infermieri e dipendenti esterni, hanno dovuto aprire le porte ai carabinieri e incassare un avviso di garanzia. E un’altra inchiesta simile è stata aperta anche sul “Curteri” di Mercato San Severino.
Rosaria Federico