Tra i beni sequestrati dalla Guardia di Finanza nell’operazione congiunta con i carabinieri del comando provinciale di Napoli e del Ros, contro i “signori della droga” del clan Contini, figurano anche orologi di valore, ingenti somme di denaro in contanti e un agriturismo di lusso. I soldi frutto del traffico della droga venivano investiti dagli indagati (circa 30 gli arresti eseguiti oggi) ritenuti contigui e affiliati all’organizzazione camorristica che porta avanti i suoi affari illeciti in alcuni quartieri del centro città . Sequestrati, dai finanzieri, circa 40mila euro in contanti, trovati durante le perquisizioni domiciliari; una cinquantina di orologi di valore, molti dei quali Rolex e un agriturismo del valore di alcuni milioni di euro che si trova nella zona Capodimonte di Napoli: si tratta di un complesso di pregio, dotato di ristorante, albergo, campi di calcio e baby club, riconducibile a uno degli indagati. Nell’abitazione di quest’ultimo, inoltre, la Guardia di Finanza ha trovato e sequestrato tre orologi marca Rolex (uno tempestato di diamanti) e un Bulgari. la richiesta di arresto è partita dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e ha interessato 33 persone, ritenute responsabili – in concorso tra loro -, di aver costituito un’associazione transnazionale armata finalizzata al traffico degli stupefacenti, aggravata dalle finalità mafiose. L’indagine ha portato alla scoperta di “piazze di spaccio” sotto il controllo del clan Contini, operante nei quartieri napoletani del Vasto, Arenaccia, San Giovaniello, Buvero di Sant’Antonio e Ponti Rossi. Nell’ambito del fondamentale contributo informativo realizzato dalla D.C.S.A., per ciò che concerne le relazioni criminali instaurate tra clan camorristici napoletanie consorterie criminali straniere, le indagini svolte dai Carabinieri hanno permesso di documentare: – resistenza di un’associazione strutturata ed armata, finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti, facente capo a figure criminali espressioni eminenti e strettamente collegate ai vertici del clan ContinC la cui operatività è stata anche dimostrata dall’arresto di Gennaro Pelliccio di 36 anni, avvenuto nel 2013, poiché in possesso di kg 4 (quattro) di cocaina, direttamente riconducibili a Ettore Bosti- il coinvolgimento del sodalizio nell’importazione dall’Olanda di 15 Kg di marijuana e di stupefacente del tipo cocaina per l’ammontare di 95.000 euro; – l’avvio di un canale di fornitura di stupefacente nella città di Vasto (CH); – il controllo da parte del clan del fiorente mercato di una particolare tipologia di marijuana denominata “Amnésia”, il cui effetto stupefacente viene aumentato con l’utilizzo di gocce di metadone e altre sostanze psicotrope (anche eroina) aggiunte a foglioline essiccate di pessima qualità creando una sorta di cocktail
micidiale e altamente tossico. Nel tempo, può creare fortissima dipendenza. In realtà nel centro cittadino a seguito dell’utilizzo di tale tipologia di marijuana da parte di alcuni ragazze sono stati registrati anche alcuni casi di gravi malori destando un conseguente allarme sociale;
– il controllo delle piazze di spaccio, anche con l’utilizzo di “vedette armate” dei quartieri del Vasto, Arenaccia, San Giovanniello, Buvero di Sant’Antonio da
parte del gruppo diretto da Antonio Aieta di 53 anni, e dai sottogruppi diretti da Ettore Bosti e Vincenzo Tolomelli; – resistenza di una cassa comune nella quale confluivano i proventi dell’attività di spaccio, utilizzati successivamente per l’acquisto di ulteriori partite di stupefacenti, per il sostentamento delle famiglie degli associati detenuti nonché per il pagamento delle “mesate” agli affiliati in libertà ; – i contatti, per il tramite di Felice Barra di 45 anni, imprenditore del settore floreale, tra il clan “CONTINI” (nella persona del reggente pro tempore Antonio Aieta) ed elementi di primo piano della ‘ndrangheta, per la creazione di un nuovo canale di approvvigionamento di sostanza stupefacente dall’Olanda; – i canali ed i contatti, anche internazionali, di Ettore Bosti con soggetti dediti al traffico internazionale di stupefacenti del tipo cocaina sull’asse Italia-SpagnaColombia.
Sul fronte patrimoniale, l’attività investigativa svolta dallo SCICO, dal GICO del . Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli e dal Nucleo di Polizia Tributaria di Pisa dalla Guardia di Finanza ha permesso di accertare l’esistenza di un patrimonio complessivo riconducibile ai soggetti colpiti da misura del valore di oltre 20 milioni di euro, costituito da:
– società e quote societarie;
– un’imbarcazione di lusso nella disponibilità di BOSTI Ettore,
– un’importante struttura agrituristica, con annesse numerose sale da
ricevimento, nonché aree ricreative, denominato “Amici del Bosco” sito in
via Ponti Rossi e nella disponibilità del clan, in particolare di AIETA Antonio;
– oltre 40 immobili, tra terreni e fabbricati;
– oltre 50 veicoli, tra autovetture e motocicli;
– oltre 350 posizioni ejo rapporti bancari e finanziari.
Il patrimonio sopra indicato è stato sottoposto a sequestro dai militari della Guardia di” Finanza, nel corso dell’odierna mattinata.