Napoli, l’assassino della trans: “Non volevo ucciderla, ho avuto paura e mi sono difeso”

“Non volevo ucciderlo, ma ho avuto paura di lui e mi sono difeso”.Ha confessato Simone Castoro. E’ lui l’assassino della trans “Ketty” o “Simonetta”, all’anagrafe Salvatore Piscopo, omicidio avvenuto nella notte tra sabato e domenica in viale Giochi del Mediterraneo a Fuorigrotta. Ha spiegato che aveva chiesto la restituzione dei soldi appena si è accorto di avere di fronte un trans e non una donna. Poi la lite furiosa al rifiuto del 63enne, ha tirato fuori il coltello per difendersi e lo ha colpito. Poi è tornato a casa e quando la mamma lo ha visto con i vesttiti sporchi di sangue lui ha cercato di spiegare “Non ti preoccupare, ho avuto un incidente stradale”. Ma la don- na non gli ha creduto ed è andata al commissariato di Pozzuoli, chiedendo aiuto. A quel punto, trovata la Hyundai I10 del 32enne ammaccata, è stato facile collegare l’incidente all’omicidio. Nel frattempo infatti, tre giovani avevano raccontato di aver visto impattare una 500L (quella di Salvatore Piscopo, anch’egli incensurato) con la Hyundai. Condotto in questura, dopo un iniziale silenzio, Simone è crollato e in lacrime e ha confessato. Simone stamattina sarà interrogato assistito dall’avvocato Valeria Aiello del foro di Napoli. E’ accusato di omicidio volontario. Ma non è escluso che il suo difensore giochi subito la carta della perizia psichiatrica in quanto Simone è da tempo in cura presso il Centro di Igiene Mentale di Pozzuoli.

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