Napoli: nuova sparatoria a San Giovanni, ferito un pregiudicato

Un pluripregiudicato di 51 anni, Massimiliano Morra, è stato ferito, alla periferia di Napoli, da alcuni colpi d’arma da fuoco che l’hanno raggiunto alle gambe. Il fatto in via delle Ninfee nel quartiere San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale della città. L’uomo stava passeggiando in strada quando è stato avvicinato da chi ha sparato. Morra è stato trasportato presso il vicino ospedale Villa Betania. Le sue condizioni di salute non sarebbero gravi. Indagini da parte della polizia che ritiene il 50enne vicino al clan camorristico Mazzarella. Massimiliano Morra, si trovava all’interno del cortile dove si affaccia la sua abitazione quando è stato ferito. Sul posto, la polizia ha rinvenuto tre bossoli. Sempre nella zona Orientale l’altra notte è stato ucciso nel suo letto, forse mentre stava dormendo, con 4-5 colpi di revolver, due dei quali lo hanno raggiunto alla testa: Giovanni Sarno, 54 anni, fratello di ben cinque collaboratori di giustizia, gli ex boss della famiglia Sarno che, in passato, ha avuto un ruolo egemone nella gestione del malaffare a Ponticelli, quartiere della periferia est di Napoli. Giovanni Sarno a differenza dei fratelli – Ciro, Carmine, Pasquale, Antonio e Vincenzo – non aveva mai avuto un ruolo da boss nella gestione del clan, per il quale pure aveva lavorato. A trovare il cadavere dell’uomo, la scorsa notte, è stata una nipote, accorsa nell’abitazione del rione De Gasperi dove abitava, un “basso”, dopo una chiamata anonima al citofono. “Andate a cercare vostro fratello”, ha detto un uomo a chi ha risposto. La donna è scesa in strada ed è corsa in via de Meis: la porta del “basso” era aperta. Nel letto, insanguinato, ha trovato il cadavere del parente. Subito dopo la chiamata alla Polizia di Stato che è giunta sul posto con le ambulanze del 118. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, eseguite dalla Squadra Mobile della Questura partenopea, da un paio di giorni Giovanni Sarno non si vedeva in giro. Gli agenti hanno ascoltato testimoni e visionato i sistemi di videosorveglianza della zona, per cercare di fare luce sulla dinamica dell’accaduto. Gli inquirenti non escludono che ad avvertire la famiglia Sarno possa essere stato proprio chi l’ha ucciso. Anche se, si è appreso, l’uomo spesso lasciava la porta del basso aperta: qualcuno che lo conosceva potrebbe essere entrato per vedere come stava e potrebbe, quindi, averlo trovato esanime nel letto. Giovanni Sarno, ormai da qualche anno, conduceva una vita quasi da barbone. Usciva poco, di solito per recarsi in un bar vicino alla sua abitazione dove beveva e acquistava la birra che poi si portava anche a casa. I suoi fratelli hanno guidato il clan che, per lungo tempo, l’ha fatta da padrone a Ponticelli. Dopo una serie di operazioni delle forze dell’ordine, coordinate dalla magistratura, il gruppo camorristico fu ridotto ai minimi termini: nel 2009 i cinque fratelli Sarno iniziarono a collaborare con la giustizia e nella zona si affermarono i clan D’Amico e De Micco, anche questi sgominati, di recente, grazie a tre blitz: due operazioni della Polizia di Stato e una dei carabinieri hanno portato in cella decine e decine di affiliati. Giovanni, nel clan, non aveva mai avuto un ruolo di vertice. La sua parentela con i cinque pentiti fa pensare che l’omicidio sia maturato per ritorsione. Comunque gli investigatori non escludono anche altre piste. Secondo la prima ispezione sul cadavere, eseguita dal medico legale, la morte dell’uomo potrebbe risalire alla notte tra sabato e domenica scorsi. Solo l’esame autoptico, però, potrà chiarire con precisione l’ora in cui è stato ucciso.


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