“Non vogliamo che questo quartiere sia un ghetto” sono esasperati gli abitanti del quartiere San Lorenzo a due passi dal Duomo per i tanti episodi grandi e piccoli che si consumano a pochi passi dal Centro di Accoglienza in Vico Santa Maria Vertecoeli. Ieri il ferimento di un immigrato dopo una lite scoppiata per futili motivi tra due extracomunitari, richiedenti asilo politico. Dove un nigeriano ha impugnato un grosso coltello, della lunghezza di 32 cm raggiungendo, nell’androne dello stabile che ospita la struttura, un ragazzo del Mali e ferendolo. “Fatti come questi – raccontano le donne del comitato del Quartiere San Lorenzo – sono all’ordine del giorno. Sono più di tre anni che qui non si vive più. Prima non era così. Adesso c’è scappato il ferito ma sentiamo spesso di liti tra loro”. In questo dedalo di viuzze dove i palazzi sono tutti collegati tra loro c’è qualche padre di famiglia che ha dovuto sbarrare le finestre per evitare che mogli e figlie venissero importunate se si affacciavano ai balconi. ” Più volte – racconta un signore che fa parte del Comitato – ho segnalato a chi di dovere che soprattutto la sera alcuni immigrati davano fastidio alle ragazze affacciate o alle donne più grandi mimando gesti sessuali espliciti”. Segnalazioni rimaste però lettera morta. Ma non è stato sempre così un pò di anni fa grazie al lavoro costante di integrazione fatto dai volontari di un ‘altra associazione il Centro era un luogo di aggregazione tra il quartiere e i cittadini “Prima raccontano quelli del Comitato San Lorenzo – non era così . C’erano volontari come Sergio, Latifa, Mariano che si prodigavano per tutti e soprattutto c’era ordine. Non si vedeva gente penzolare a qualsiasi ora del giorno o della notte. Se avevamo delle rimostranze sapevamo a chi farle ed insieme si trovava una soluzione”. Sergio, Mariano e Latifa sono rimasti nel cuore di questi abitanti che spesso ancora li cercano per chiedergli di intervenire. Ma nel passaggio da un’associazione assegnataria all’altra purtroppo i volontari di prima non possono fare altro che ascoltare i malumori. Il Centro di Accoglienza Home Sun, di Via Santa Maria Vertecoeli 6, nel Comune di Napoli fu istituto con delibera di Giunta, la 1936 dell’11 maggio 2005, inaugurato nel dicembre 2005, con i fondi della legge 328, e stato per anni gestito dall’A.N.O.L.F. (Associazione Nazionale Oltre le Frontiere), offrendo accoglienza di emergenza per un massimo di 15 giorni a stranieri che avevano ricevuto uno sfratto, che erano in procinto di cambiare residenza, che erano stati appena dimessi da un ospedale o senza fissa dimora. Un fiore all’occhiello dove il pomeriggio i bambini di San Lorenzo giocavano con i bambini ospitati nel centro e imparavano a stare insieme giocando. In passato in questo spicchio di centro storico la presenza di immigrati pur particolarmente consistente non è mai stata vista come una minaccia. Quando nel 2009 dei nigeriani tentarono di far del male ad una bambina di nove anni, i primi a dire che non potevano essere stati gli ospiti del centro furono proprio gli abitanti del quartiere. Gli stessi che oggi chiedono sicurezza. Siamo diventati un quartiere dimenticato , in primis , dalle istituzioni . Siamo stati lasciati soli a fare i conti con criminalità e sopraffazione. Le strutture un tempo fiore all’occhiello sono state vandalizzate. Noi vogliamo che quella struttura comunale ritorni ad essere un luogo di aggregazione aperto ai bisogni del quartiere e non un posto dove dobbiamo aver paura di passare anche davanti”.