Mentre a livello napoletano e nazionale a tenere banco è la querelle relativa alle primarie nel capoluogo campano , tra i giovani democratici,  è guerra aperta.  2.300 iscritti  ai Giovani Democratici  hanno firmato una lettera aperta in cui si critica apertamente lo svolgimento del congresso regionale. “Arrivati a questo punto – si legge infatti alla fine della lettera – siamo chiamati tutti ad una decisione drastica e dolorosa: lasciare l’organizzazione che, con amore e dedizione, abbiamo costruito in questi anni, anche a causa di un Partito Democratico della Campania che, anzichè porsi come elemento terzo ed imparziale, ha deciso di non ascoltarci. Ci sentiamo traditi: un’organizzazione nazionale che legittima la convocazione di un congresso regionale in questo modo, non può più rappresentarci. Un congresso in cui pare sia impossibile fare sì che la maggioranza degli iscritti possa scegliere il proprio segretario regionale. Pensate se all’ultimo congresso del Pd, Renzi avesse avuto la maggioranza dei voti assoluti ma la minoranza dei delegati a causa della mancanza della certezza del diritto: ecco la situazione della nostra regione. A Roma si è confuso un elenco di delegati in buona parte illegittimo con l’organizzazione reale, avallando un congresso gestito non da una segreteria politica ma da una commissione di ‘garanzia’, mai imparziale fin dai suoi primi atti”. “Se l’attuale gruppo dirigente nazionale – prosegue la missiva – preferisce regole fatte ad arte a persone reali, non solo deve assumersene la responsabilità , ma soprattutto deve prepararsi alle evidenti conseguenze che ciò comporterà , come un nostro ricorso alla commissione di garanzia nazionale del Pd, in cui denunceremo tutte le assurdità senza alcun fondamento regolamentare avvenute negli ultimi due mesi”