Sono otto gli indagati all’Università di Fisciano-Salerno per un giro di assunzioni clientelari. Oltre ai nomi del rettore Aurelio Tommasetti e del direttore generale Attilio Maria Bianchi, ci sono anche quelli di personale interno all’istituto universitario. L’inchiesta è coordinata dal pm Amedeo Sessa della Procura di Nocera Inferiore. Gli otto indagati sono accusati di abuso d’ufficio in concorso e falso. Si sta cercando di fare luce su un bando espletato attraverso l’ausilio di una società interinale milanese, la Lavorint spa, e destinato all’assunzione di 15 persone. Costo dell’operazione circa 660mila euro. Secondo le accuse, che ora sono al vaglio degli inquirenti, i quindici soggetti assunti in qualità di personale interinale sarebbero stati favoriti grazie a precise conoscenze. Conoscenze vantate sia in ambito accademico sia in quello dei sindacati di categoria. Tra i vincitori del bando, infatti, ci sarebbe stato anche chi era sprovvisto dei requisiti necessari per l’impiego che avrebbe poi dovuto rivestire. La Procura ipotizza che i nominativi scelti, siano stati “avvisati” precedentemente all’espletamento della gara. Al momento, l’unica persona sentita a sommarie informazioni è il segretario della Uil, Antonio Trivelli. Proprio lui, qualche anno fa, diede vita ad uno dei primi esposti con la segnalazione di presunte irregolarità interne al mondo accademico.