Beni mobili e immobili per un valore di 46 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Napoli – Nucleo di Polizia Tributaria – a diverse società operanti nel settore del commercio dei prodotti petroliferi nell’ambito di un’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere , denominata “Libro Nero”, relativa ad un’ingente frode fiscale di oltre 10 milioni di euro realizzata attraverso l’accumulo e la vendita di carburante in nero. Circa trenta le persone indagate, tra rappresentanti delle aziende coinvolte, intermediari e acquirenti, per vari reati fiscali e concernenti la commercializzazione di oli minerali. L’inchiesta è partita dopo il rinvenimento di alcuni documenti riservati presso un operatore economico riguardanti partite di carburante in nero rivendute dopo essere state acquistate da una società di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Quest’ultima è stata immediatamente perquisita; nei suoi uffici i finanzieri hanno trovato un vero e proprio “libro nero” con l’indicazione delle modalità attraverso cui veniva frodato il Fisco e dei soggetti economici coinvolti. La società , in pratica, avrebbe fatto risultare fittiziamente di aver denaturato ingenti quantità di gasolio da destinare ad usi agevolati, su cui si paga anche un’aliquota d’imposta inferiore, emettendo anche fatture false a clienti compiacenti; i finanzieri hanno però scoperto che il gasolio non solo non era stato venduto, ma neanche denaturato, restando invece normale gasolio per autotrazione che nel frattempo era stato accumulato in nero e poi rivenduto a società campane.