Solo dichiarazioni spontanee da parte dei boss Carlo Lo Russo e della moglie Anna Serino, arrestati insieme al presunto killer Luigi Cutarelli e al fiancheggiatore Mariano Torre per l’omicidio di Pasquale Izzi avvenuto il 28 marzo scorso in via Janfolla sotto casa del boss. Non hanno voluto rispondere alle domande del gip  Francesca Ferri durante l’udienza di convalida di ieri. Ma il boss ha voluto dire: “Mia moglie non c’entra niente con la morte di Pasquale Izzi”. I quattro rimangono in carcere mentre è ancora ricercato il nipote della donna Domenico Cerasuolo detto “Nico” accusato di essere l’altro fiancheggiatore che ha aiutato i killer subito dopo l’agguato. Gli investigatori, grazie alle intercettazioni ambientali, non solo hanno potuto fare luce sull’omicidio per vendetta del rapinatore seriale Pasquale Izzi, ma stanno anche ricostruendo  tutti i personaggi del gruppo criminale che ruota attorno al boss dei “Capitoni” di Miano. L’indagine è molto più vasta e riguarda an che altri delitti compiuti nella zona di Miano  ma anche al rione Sanità .