Nocera, tensione al processo contro Nobile Izzo il serial killer delle prostitute

“Voglio guardare in faccia l’assassino di mia madre”: un grido si è levato dall’aula dove, ieri mattina si stava celebrando l’udienza preliminare, a carico di Nobile Izzo, il presunto assassino di Santina Rizzo e Maria Ambra, le due prostitute uccise il 13 febbraio 2010 e il 30 maggio 2014. A gridare una delle figlie di Maria Ambra, a conclusione dell’udienza preliminare nella quale si è deciso di rinviare per dare incarico ad un perito di valutare le condizioni di Nobile Izzo. Presente in aula il presunto serial killer, detenuto dallo scorso anno, assistito dall’avvocato Andrea Vagito. In aula anche i parenti, figli e nipoti delle due donne uccise a distanza di quattro anni. E quando il Gup Luigi Levita ha chiesto: “Cosa chiedono le parti civili?” dalla platea si è levato il grido “Giustizia”. In realtà, solo alcuni dei parenti si sono costituiti parte civile. In primis il figlio di Santina Rizzo, Luigi, assistito dall’avvocato Alessandro Laudisio e Fabio Carusone, e poi due dei nipoti di Maria Ambra. Il difensore di Nobile Izzo, il 53enne nocerino, ritenuto l’assassino seriale delle due donne ha chiesto al Gup di accedere al rito abbreviato, rito condizionato da una perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e volere al momento della commissione del fatto, qualora sia stato lui a commettere gli omicidi. Nonostante le confuse ammissioni di Nobile Izzo, la difesa continua a mettere in dubbio che il tappezziere nocerino non sia responsabile dei due omicidi. Anche ieri mattina, il 53enne, è apparso confuso, quasi assente. Il Gup Levita ha accolto la richiesta della difesa ed ha disposto una perizia psichiatrica, incentrata sulla capacità di intendere e volere, dell’imputato, affidata al perito Corrado De Rosa. Nel corso delle indagini, coordinate dal pm Giuseppe Cacciapuoti, il medico psichiatra Tito De Marinis aveva concluso, nella perizia disposta dal difensore, che Nobile Izzo era totalmente incapace di intendere e volere al momento della commissione del fatto. Il processo è stato rinviato a maggio prossimo quando l’esperto nominato dal Tribunale dovrà depositare a relazione psichiatrica sull’imputato. L’uomo è accusato di omicidio volontario e vilipendio di cadavere, in tutte e due le occasioni dopo aver ucciso si è accanito sulle vittime. Entrambe le donne erano note per la loro attività di prostitute. Santina Rizzo, 63 anni e Maria Ambra, 74 anni, furono trucidate a distanza di 4 anni a Nocera Superiore. Una vicenda terribile.(ro.fe.)


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