Adamo: un agguato firmato dai Sorianiello. La vittima era parente del boss Grimaldi “Settirò”

L’omicidio di Stefano Adamo rientra nella faida in atto nella zona flegera. Nei sono convinti gli investigatori che indicano la sua uccisione come un ulteriore segnale di guerra dell’alleanza tra i gruppi Sorianiello-Romano-Giannelli e del Rione Traiano contro i Vigilia-Pesce-Marfella. quello di Adamo per gli investigatori sarebbe un agguato firmato dai Sorianiello che comandano in quella zona. La vittima a Soccavo abitava in via Croce di Piperno, ma da quattro mesi si era trasferito a Quarto. Nel quartiere d’origine si vedeva poco Stefano Adamo, imparentato con i Grimaldi in quanto un fratello ha sposato una sorella del boss detenuto Ciro “Settirò”, quest’ultimo storicamente sempre legato ai Vigilia. La sua eliminazione, in pieno giorno, è il segnale di forza del gruppo che ha ormai preso il sopravvento nella zona flegrea anche perché si è creata una sorta di super alleanza con i Puccinelli-Cutolo-Petrone del rione Traiano e federati con i Cesi-Baratto di Fuorigrotta. La faida in atto nella zona è iniziata con il ferimento di Salvatore Romano a Pianura, a novembre, fino all’omicidio di Giuseppe Perna detto “Viglione” del 5 marzo scorso in un pub di via Cannavino. Dentro questa esclation criminale ci sono una serie di “stese” dimostrative di killer armati nei quartieri di Soccavo e Pianura ma anche la bomba carta fatta scoppiare in via Cavalleggeri d’Aosta e il lancio di bottiglie molotov con le quali fu fatta incendiare la saracinesca del bar del padre del boss, all’epoca ancora latitante, Alessandro Giannelli. Il 5 febbraio ci fu l’omicidio di Pasquale Zito avvenuto a pochi passai dalla sua abitazione tra via Maiuri e via Morandi. Anche questo omicidio viene imputato al gruppo Giannelli. E ancora il conflitto a fuoco del 20 marzo scorso prima tra i componenti dei due clan e  poi con la polizia in via  Giorgio dei Gracchi, conclusosi con l’arresto per detenzione in concorso di armi da fuoco di Nunzio Spina, 51 anni ex pentito di Forcella residente ad Afragola e ritenuto legato ai nuovi boss di Pianura, l’alleanza Romano- Lago-Sorianiello-Giannelli. E poi ancora l’agguato fallito due giorni dopo contro il ras  di Pianura, Vincenzo Foglia e il figlio Alfredo sfuggiti ad un agguato mortale nei pressi di un circolo ricreativo in via Duca d’Aosta. Per finire con il clamoroso agguato del primo maggio contro il figlio minorenne del boss Alessandro Giannelli. Una situazione esplosiva insomma e che ieri ha lasciato sul selciato un’altra vittima.

 

 

(nella foto il luogo dell’omicidio e nel riquadro la vittima Stefano Adamo)

 


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