Avellino: 7 arresti all’Acs. Nella coop sistemati parenti e amici. La carta di credito utilizzata per le spese dell’amante

La Polizia di Stato di Avellino, dalle prime ore di questa mattina,ha eseguito 7 misure cautelari personali (un arresto domiciliare e 6 divieti di dimora nel Comune di Avellino) a carico dell’amministratore della societa’ partecipata dal Comune denominata Acs (azienda citta’ servizi) e di amministratori di cooperative. I reati contestati vanno dal peculato alla corruzione. I protagonisti della vicenda hanno distratto fondi pubblici per le proprie utilita’ e per favorire parenti, amanti ed amici. Le attivita’ di intercettazione telefoniche ed ambientali hanno disvelato una gestione chiaramente “criminale” della societa’ e dimostrato che l’utilizzo delle cooperative aveva la reale finalita’ di creare contenitori per sistemare amici e parenti. Le indagini, coordinate dalla Procura di Avellino, sono iniziate nel marzo 2015 e oggi l’esecuzione delle ordinanza e’ stata eseguita dagli uomini della Squadra mobile, coadiuvata dall’Upgsp e dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Avellino. La carta di credito aziendale usata per le spese dell’amante, del cognato e della cognata, ma anche per acquisti personali. L’amministratore unica dell’Avellino Citta’ Servizi, Amedeo Gabrieli, si trova da questa mattina agli arresti domiciliari per ordine del gip di Avellino, che ha disposto anche 6 divieti di dimora a carico di funzionari della societa’ e del Comune di Avellino. In particolare l’amministratore e’ accusato di aver affidato servizi a cooperative costituite ad hoc, anche da pregiudicati, senza bandire gare d’appalto “in cambio di un ingiustificato consenso popolare e di sostegno elettorale”, si legge nell’ordinanza. L’Acs, societa’ in house a totale partecipazione comunale, era diventata il ‘bancomat’ per pochi eletti. In particolare per i parenti dell’amministratore che, pur non avendo alcun rapporto con la societa’, utilizzavano la carta di credito aziendale per spese personali, vacanze e acquisti anche importanti. A loro disposizione anche il telepass aziendale. Le indagini sono cominciate un anno fa e gli indagati, pur avendo ricevuto avvisi da parte degli inquirenti, non hanno desistito dalle loro condotte. Nell’indagine sono coinvolti a vario titolo anche numerosi amministratori pubblici. E’ stata sequestrata una mole consistente di documentazione contabile e amministrativa sull’anomala gestione delle spese, il piu’ delle volte illegittime, effettuate dall’Acs per diverse centinaia di migliaia di euro.


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