“Il generale Niglio era un carabiniere fiero e un comandante carismatico capace di ‘armare i cuori’, trascinando con l’esempio della propria vita. Premuroso con gli uomini affidati alla sua responsabilità, generoso con i colleghi, leale senza condizioni con i superiori, Gennaro Niglio, nativo di Ercolano, conquistava tutti con il suo impareggiabile ‘slancio vitale'”. Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Messina, colonnello Jacopo Mannucci Benincasa, in occasione del 12esimo anniversario della morte del generale di brigata Gennaro Niglio, morto a Caltanissetta il 9 maggio del 2004 in seguito ad un gravissimo incidente stradale. Stamani alle 10 presso la chiesa monumentale del Monastero di Montevergine (Santa Eustochia Smeralda) in via XXIV Maggio, a Messina, è stata celebrata dal cappellano militare don Rosario Scibilia una funzione religiosa con la quale i carabinieri del Comando provinciale hanno voluto ricordare il generale di brigata, “indimenticato comandante della Legione Carabinieri Sicilia”. “Dalla Compagnia di Nocera Inferiore, al Gruppo di Cisterna, ai Comandi Provinciali di Napoli e Reggio Calabria, al Comando Carabinieri per la Sanità e per ultimo, la Legione Carabinieri Sicilia – ha aggiunto il colonnello Mannucci Benincasa -, non c’è chi non conservi ammirazione per come, da solo o al Comando di uomini, era capace di affrontare il pericolo”. “Mi piace pensare che Gennaro – ha concluso il comandante provinciale dei carabinieri di Messina – possa ancora sorridere dei nostri successi o incitarci a superare l’ostacolo quando incontriamo le nostre difficoltà con quello stesso sguardo accattivante ritratto nella foto che in tanti conservano nei propri uffici e comandi”.