Ecco i nomi di politici e imprenditori coinvolti con il clan D’Alessandro. E’ una bomba che scoppia in piena campagna elettorale per il comune di Castellammare. Li ha fatti il pentito di camorra del clan di Scanzano, Renato Cavaliere, colui che materialmente fece fuoco contro Gino Tommasino, il consigliere comunale del Pd ucciso il pomeriggio del 3 febbraio 2009. Il collaboratore di giustizia, il cui primo verbale di dichiarazioni è agli atti del processo in Corte d’Assise di Appello contro lo stesso Cavaliere e l’altro killer Catello Romano, ha spiegato che la cosca di Scanzano aveva stretto legami in modo particolare con un esponente politico che compare anche attualmente in una lista come aspirante consigliere. “…Ce n’era uno che più degli altri era interessato come Tommasino all’affare dei parcheggi e aveva rapporti preferenziali con Liberato Paturzo, un imprenditore vicino al clan. e che sarebbe stato «scavalcato» nell’idea di gestione del parcheggio di Vico Equense, vero interesse dei D’Alessandro. «Lì si facevano un sacco di soldi puliti, ci interessava la gestione. E Gino Tommasino stava per fare soldi senza averci interpellato» . dichiarazioni che avranno da questo momento in poi un effetto deflagrante sul prosieguo della campagna elettorale stabiese ma che aprono scenari nuovi e inquietanti su cui si dovrà presto a fare chiarezza. Dalle dichiarazioni di cavaliere emerge chiaro il quadro del coinvolgimento e del legame di Gino Tommasino ma anche di altre personaggi dell’imprenditoria e della politica stabiese con la famiglia D’Alessandro. Cavaliere ha anche raccontato: “…Stava per far assumere una mia parente laureata alla Terme, per questo inizialmente non avevo intenzione di ucciderlo…Un primo tentativo era andato a vuoto la mattina poi di pomeriggio ci riuscimmo. Non doveva arrivare a quell’appuntamento alle 17”. L’appuntamaneto di cui parla il pentito era quello con il costruttore Giuseppe Passarelli (di origini casalesi ma da anni trapiantato tra Gragnano, dove ha realizzato opere pubbliche e centinai di appartamenti, penisola sorrentina e negli ultimi anni anche parcheggi nella stessa Castellammare) e Claudio Russo originario di Secondigliano (dove il clan D’Alessandro, ha da anni rapporti con la cosca di Paolo Di Lauro il famigerato “Ciruzzo ‘o milionario. L’ultimo arresto del defunto boss Michele D’Alessandro avvenne proprio in quella zona in un appartamento messo a disposizione da amici dei Di Lauro) titolare della “Sintesi” e gestore delle strisce blu a Castellammare di Stabia, per discutere tutti insieme della realizzazione del mega parcheggio di piazza Kennedy a Vico Equense.
(fonte il mattino)