Chi c’è dietro il tentativo di attentato al procuratore capo di Napoli, Giovanni Colangelo? Da giorni ormai gli investigatori di Napoli e Bari ma anche della direzione antimafia nazionale stanno tracciando un quadro completo e aggiornato della situazione criminale a Napoli e provincia anche alla luce degli ultimi avvenimenti napoletani. Ci si interroga sul perché e soprattutto su chi aveva organizzato un gesto così plateale contro lo Stato. Le analisi fatte dagli investigatori in questi giorni sono tutte corrette anche perché il panorama criminale napoletano sta subendo dei cambiamenti radicali. Da “Gomorra” del 2004 alla situazione attuale tra Secondigliano, Scampia, Melito e Mugnano, oltre alle altre cittadine a nord di Napoli sotto l’influenza dei Di Lauro e degli “scissionisti” c’è stata un’ecatombe: tra omicidi e ferimenti i fatti di sangue sono stati circa 150. Un numero impressionante, provocato soprattutto dalla prima faida, con 73 vittime. Ma anche l’ultima è stata terrificante per certi versi ancora più da brividi se si pensa alla seconda “avotata” della “Vanella Grassi”: prima schieratasi con gli Abete-Abbinante- Notturno- Aprea e poi con gli Amato-Pagano. Una “girata” decisiva per il predominio con i nemici, tanto da ottenere nella divisione finale nei territori da utilizzare per le piazze di droga un risultato migliore degli altri. Nel frattempo anche i Di Lauro hanno riconquistato posizioni e per il momento la tregua, da considerare oggi una duratura pace, non sembra essere scalfita. E ora dopo la stagione dei pentiti e degli arresti c’è una situazione di fibrillazione in tutti i quartieri di Napoli. I 32 morti di camorra dall’inizio dell’anno, le decine si feriti, e le tantissime “stese” e attentati fino a quello clamoroso della caserma dei carabinieri a Secondigliano ne sono la testimonianza evidente. Le nuove leve, i cosidetti baby boss della camorra 2.0 o social, che comunque non sarebbero capaci di organizzare un attentato di tipo stragista come quello ordito contro Colangelo, hanno sete di potere e le loro manifestazioni di forza rischiano di non risparmiare neanche le vittime innocenti con le vendette trasversali. Gli arresti dei Lo Russo, dei Mallo, dei Genidoni-Esposito e quello del super latitante Umberto Accurso hanno segnato dei punti a favore della lotta alla camorra. Ma c’ è ancora l ‘altro “fantasma” da catturare: Marco Di Lauro, l’ultimo dei figli di Ciruzzo ‘o milionario colui che inventato il sistema “Gomorra”. E ora tutti sono chiamati a fare quadrato per arginare la nuova, pericolosa e preoccupante avanzata della camorra.