Una condanna e cinque rinvii a giudizio per i sei operai della Fincantieri arrestati due anni fa per le estorsioni e il sequestro di persona con le minacce operate ai danni di alcuni titolari delle ditte che lavorano nell’indotto dello stabilimento navale di Castellammare. Nicola Tramparulo eÌ€ stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione, ed era l’unico a processo, in uno stralcio del procedimento principale, scaturito dalla scelta del rito alternativo (l’abbreviato subordinato) dopo il riconoscimento effettuato in aula dalla vittima, un imprenditore napoletano che si eÌ€ costituito parte civile insieme alla Fincantieri. Rinviati a giudizio, invece, Antonio Vollono, Francesco Amoroso, Catello Schettino, e i fratelli Catello e Ferdinando Scarpato. Gli operai sono stati incastrati da intercettazioni telefoniche ma anche dalle denunce degli imprenditori vessati. “Qui si fa cosiÌ€, vieni con noi sennoÌ€ ti spariamo” queste alcune delle minacce fatte. ma anche sequestri di persona, pestaggi, furti di materiale all’interno della fabbrica fino alla pressione per far assumere figli, familiari ed amici. Insomma una vero e proprio racket ai danni delle imprese.
Michele Ruocco
(nella foto grande l’ingresso della Fincantieri di Castellammare e da sinistra Nicola Tramparulo, Antonio Vollono, Catello Scarpato, Ferdinando Scarpato, Catello Schettino e Francesco Amoruso)