Il boss Carlo Lo Russo voleva uccidere il boss Stabile appena uscito dal carcere e aveva chiesto aiuto ai Licciardi. Le nuove intercettazioni

Il boss Carlo Lo Russo aveva fatto una “black list” con i nemici da eliminare.  Il suo arresto insieme a quello della moglie e del suo gruppo fuoco e poi di Walter Mallo e dei suoi fedelissimi e ancora quella degli Esposito-Genidoni ha fermato una escalation criminale che minacciava di lasciare sul terreno decine di morti. Lo si evince dai nuovi atti in mano alla Dda di Napoli e che sono stati allegati al fascicolo dell’inchiesta sull’omicidio del rapinatore seriale Pasquale Izzi ucciso  a marzo in via Janfolla sotto casa del boss Lo Russo. Ci sono altre intercettazioni in cui si parla delle vittime designate del clan dei “capitoni”. Uno in particolare: è il boss Ciro Stabile nemico storico dei Lo Russo protagonista in negativo di una sanguinosa faida agli inizi degli anni Duemila con decine di morti tra cui quello clamoroso del giugno 2004 in stile “Crime” americano in cui la vittima Giuseppe D’Amico, fedelissimo di Stabile, fu ucciso in tangenziale mentre era a bordo di un’ambulanza per recarsi in ospedale. In una delle tante intercettazioni ambientali registrate dalla famosa cimice a casa Lo Russo ( che ha permesso il suo arresto) si sente: “questo dopo 18 anni è uscito anche lui…hai visto? Ciro Stabile…Adesso per prenderlo questo…si nasconde… questo, non si fa acchiappare”. Il boss parla con la moglie e spiega di aver coinvolto anche i Licciardi della Masseria Cardone attarverso tale Renato Esposito uomo di fiducia del clan di Secondigliano: “…sono andato a cercarlo per mezzo di questo…”. Esposito avrebbe garantito ai Lo Russo tutto l’impegno del clan attraverso Maria ‘a scigna “… per fargli un regalo…Stamattina ho mandato a Giulio da quelli della Masseria Cardone, da questo Renato che ora è uscito….Carlucciello ti manda un bacio con una imbasciata: è uscito questo di Marianella… è un nemico suo giurato…chiunque lo appoggia e un nemico suo personale. e quello ha detto: diccelo a Carlucciello se noi lo pigliamo prima noi, glielo facciamo noi il favore a lui…noi non lo possiamo appoggiare. Il compagno nostro è lui”. Poi Anna Serino, la moglie di Carlo Lo Russo, dopo aver ascoltato il racconto del marito con voce ferma e decisa replica: “Lo devi uccidere!”.


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