Le intercettazioni hanno incastrato il boss emergente Walter Mallo. Su Facebbok era amico con l’uomo ucciso a Bagnoli nella notte. IL VIDEO E LE FOTO

Erano amici su facebook Walter Mallo, il boss emergente arrestato dai carabinieri a NAPOLI e Luca Ciotola l’uomo, agli arresti domiciliari, ucciso nella notte nel quartiere Bagnoli. Tra i due, molto attivi sui loro profili nonostante Ciotola fosse in regime di detenzione, scambi di opinioni e di complimenti. “La vittoria – scrive Mallo il 6 febbraio scorso – è sempre nel pugno di pochi. Provare a preparare questa squadra di eroi è il segreto di ogni vittoria”. “Tu – gli risponde in dialetto Ciotola – fai o’ capitan”. La simultaneità dei due episodi, l’arresto e l’omicidio dei due amici avvenuti in posti diversi della città, potrebbe essere solo una coincidenza ma ha comunque attirato l’attenzione degli investigatori. L’ultimo commento di Ciotola ad un post di Walter Mallo risale al 15 aprile ed ha come oggetto l’odio condiviso per i collaboratori di giustizia. ‘Signori e signore – scrive Mallo – presto assisteremo al terzo pentimento del disonore. Cantano bene’ e Ciotola, sempre in napoletano ‘eee mo vann pur a s remo……..’ (sì, adesso vanno pure a Sanremo, ndr).La lettura di queste conversazioni, che costituiscono l’ossatura della misura cautelare, osserva il gip Francesca Ferri, consente “di non avere dubbi” sul fatto che nelle zone tradizionalmente controllate dai Lo Russo, e in particolare nel rione Don Guanella, “sia in corso una guerra di camorra. La lotta per la conquista del territorio, che significa controllo delle piazze di spaccio, e’ armata e i contendenti sono ben identificati”. Le intercettazioni, limitate perche’ il controllo tecnico e’ stato attivato da poco, indicano che il clan dei Capitoni e’ attaccato dai Mallo, gruppo emergente composto da giovani spregiudicati, armati e assolutamente disinvolti nell’uso di armi micidiali anche in strada, incuranti della presenza di passanti e di bambini”. Walter Mallo e i suoi amici Paolo Russo e Vincenzo Danise “sono cresciuti in contesti criminali”, annota il gip, ma “come commenta la madre di Walter (Lucia Mallo, ndr), che ha “condiviso le logiche criminali di alto livello di cui era partecipe il marito”, sono “mongoli”, vogliono fare i boss ma in modo sbagliato. Infatti danno fastidio a tutti, anche nel loro stesso quartiere, nel loro palazzo, addirittura occupando abitazioni assegnate ad altre famiglie”. Cosi’ emerge dalle intercettazioni ambientali quanto la donna sia preoccupata per il figlio; ne parla infatti anche con la madre di Vincenzo, Addolorata Menna, e le due donne concordano che, come scrive il gip, se i figli “continuano a comportarsi in questo modo il loro destino e’ segnato, saranno ammazzati. E allora, per le mamme dei giovani boss e’ meglio che vengano arrestati. A casa di Addolorata il 14 aprile scorso, mentre si commentano le indagini che hanno portato al sequestro di telecamere e armi nel rione, le due donne si dicono: “Stanno facendo proprio tarantelle ggrosse…. Sparano quaggiu’…una bambina di quattro anni stavano colpendo….ma che stiamo scherzando!… Manco se fosse uscito pazzo! Ma chi ne ha idea delle stupidaggini che fanno questi qui”. Ed ancora, rivolgendosi ai figli: “Andate…andate a fare le banche, che prendete quei tre o quattro anni di carcere…ma tu vai contro gente che sta da cinquant’anni qui (cioe’ i Lo Russo, ndr)”.La cronaca dello scontro tra clan nelle intercettazioni. E’ uno degli spaccati dell’inchiesta che ha portato i carabinieri a eseguire l’arresto stamani del boss dell’omonimo gruppo emergente a Napoli Walter Mallo e di due suoi uomini di fiducia, i 25enni Paolo Russo e Vincenzo Danise. Le conversazioni monitorate sono quelle avvenute all’interno delle abitazioni di Carlo Lo Russo, fratello del boss Antonio e arrestato pochi giorni fa per un omicidio, reggente del clan cui Walter Mallo ha deciso di fare guerra; in quella dello stesso Mallo; e in quelle dei due suoi fedelissimi finiti in manette. Il bottino che le due cosche si contendono e’ sempre quello dell’egemonia nelle piazze di spaccio. E il contenuto delle conversazioni, per i pm napoletani coordinati dall’aggiunto Filippo Beatrice, delinea uno scenario “allarmante” di sparatorie, raid e agguati. A Mallo, Russo e Danise, pero’, la misura cautelare contesta l’associazione a delinquere di stampo mafioso, di cui il 27enne e’ considerato promotore, e il possesso illegale di armi, in particolare 4 pistole e un fucile sequestrati il 14 aprile scorso in un palazzo all’isolato 59 del rione don Guanella, roccaforte del gruppo nel quartiere di MIano, lo stesso dei ‘capitoni’ Lo Russo.

Ha appena 26 anni Walter Mallo, il reggente e promotore del gruppo criminale nella zona del del Don Guanella, in lotta con gli altri clan per il controllo del territorio a Napoli. Per Mallo ed i suoi uomini di fiducia, Paolo Russo, 25 anni e Vincenzo Danise, 25 anni, sono scattate le manette questa notte. Ad eseguire ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli, su richiesta di questa DDA, i Carabinieri della Compagnia Napoli Vomero. Il provvedimento restrittivo si fonda sulle risultanze del lavoro investigativo svolto, in perfetta sinergia dalla Squadra Mobile di Napoli e dai Carabinieri della Compagnia Napoli Vomero che rispettivamente hanno monitorato le conversazioni registrate all’interno delle abitazioni di Carlo Lo Russo, in via Janfolla, e di Mallo Walter , Russo Paolo e Danise Vincenzo al Don Guanella . Il gruppo del Don Guanella al fine di conquistare l’egemonia criminale del rione ed il controllo in particolare delle piazze di spaccio, ha dato vita ad uno scontro armato con il clan dei cd. Capitoni egemone da anni su quel territorio .. Il contenuto dei dialoghi registrati ha consentito di delineare uno scenario allarmante di sparatorie reciproche culminato nel recente ferimento del Mallo . Agli indagati, oltre al reato associativo, sono contestati altresi’ i reati di detenzione di armi, 4 pistole, 1 fucile e diverse munizioni sequestrate a carico di ignoti il 14 aprile 2016 nel corso di una operazione congiunta di Carabinieri e Squadra Mobile all’Isolato 59 del rione Don Guanella.“La pazienza e’ saggezza”, scriveva il 16 aprile sul suo profilo Facebook, Walter Mallo, il pregiudicato 27enne arrestato questa notte dai carabinieri, e citava icone della sinistra come Fidel Castro e Che Guevara. Ma la pazienza non sembra la virtu’ da lui piu’ praticata, dato che si e’ fatto la fama di giovane rampante con intenzione di scalare le vette criminali in poco tempo, prima prendendo il controllo del rione Sanita’ al clna Vastarella, poi del rione Don Guanella, eliminando i Lo Russo. E sul social metteva nero su bianco che nella vita fa la “ricotta”, che a Napoli vuol dire non far nulla, e che oltre ad aver studiato all’universita’ ‘Federico II’ attualmente vive a New York. Fantasie spacciate per realta’. Come quando scrive il 15 aprile: “Il destino non ha potuto fare altro che abbassarsi ai miei piedi, cio’ che voglio io lo raggiungo”. Intanto nel suo quartiere, Miano, si spara e si uccide, e lui stesso scampa a un agguato a Capodimonte. Mallo tratteggia il suo profilo in poche righe e sotto colleziona 32 ‘mi piace’: “Vengo dalla vecchia guardia, quella fatta da uomini con valori, la loro umilta’ mi e’ stata trasmessa e la portero’ avanti sempre. Il sangue onorato vincera'”. Il 2 marzo sulla pagina, che non porta il suo nome e cognome, ma un nome composto ‘Water EMara’ scrive ancora: “La punizione al disonore non avra’ fine e sara’ sempre l’inizio”; e poi il 13 febbraio: “Questa e’ la nuova era, le nuove leve con il codice della vecchia guardia”, messaggi che diventano spot per i giovani del clan, che vengono condivisi e commentati. Il boss emergente cita Fidel Castro: “Patria o morte” e Che Guevara: “Hasta la victoria, siempre”. Infine nel giorno dell’omicidio di Giuseppe Calise, avvenuto a Miano il 4 febbraio, ritenuto un suo uomo, attacca gli “infami di merda” e i “giornalisti falliti”. “Fratello mio, un’anima buona come la tua non meritava questo. Avrai potuto fare tutti gli sbagli che diranno ma sono stati infami e la pagheranno”, la promessa.


(video di andrea setaro tratto da youtube.it)


Articolo precedenteAppalti, politica e camorra: arrestato l’ex sindaco di Grazzanise con sei impreditori e il responsabile dell’ufficio tecnico
Articolo successivoFurono i Lo Russo a sparare contro Walter Mallo: ecco le intercettazioni