Dopo il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo e il sostituto della Direzione Nazionale Antimafia Cesare Sirignano, la camorra ha minacciato anche il pm antimafia partenopeo Alessandro D’Alessio. A darne notizia è Il Mattino. In un’intercettazione ambientale dello scorso mese di marzo vengono registrate le p55arole di due componenti della famiglia del boss di Mondragone (Caserta), Augusto La Torre, di volere uccidere il magistrato. Le parole sono state pronunciate nel carcere di massima sicurezza piemontese da una donna del clan e da suo nipote. I due maledicono il magistrato e si chiedono il perché del suo accanimento contro la loro famiglia. L’intercettazione fa parte di una inchiesta della Procura della Repubblica di Roma. Tutto, sempre secondo quanto riporta il quotidiano, sarebbe riconducibile alla volontà da parte di alcuni componenti della camorra casalese di far risorgere il gruppo di La Torre, il boss laureato in psicologia che in passato ha rivolte minacce all’allora pm Raffaele Cantone, attualmente presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Sempre da quella zona, dal litorale domizio, sarebbero giunte le minacce rivolte anche all’ex sostituto procuratore di Napoli Cesare Sirignano, ora in forze alla Direzione Nazionale diretta da Franco Roberti. Sempre secondo quanto riferisce Il Mattino, le minacce giungono alla vigilia della scarcerazione definitiva del boss Augusto La Torre, capoclan sanguinario che due anni fa incassò il consenso di molti suoi conoscenti (“Augusto ti aspettiamo”) sul un social network dove postò la sua foto.