Mitoraj a Pompei stupisce il turista Mattarella

La pioggia non ha sottratto bellezza agli Scavi di Pompei, impreziositi dalle monumentali opere in bronzo di Igor Mitoraj, 30 sculture ispirate alla iconologia classica dei mitici delle leggende, che questa mattina hanno attratto ed entusiasmato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini. “E’ una mostra straordinaria che lascia tutti i visitatori sconvolti quando scoprono di trovarsi davanti a opere contemporanee, avendo creduto di essere al cospetto di bronzi antichi – spiega il direttore della Soprintendenza, Massimo Osanna – E ora speriamo che una di queste opere resti qua per sempre”. La proposta che una delle gigantesche statue dell’artista polacco, scomparso nel 2014, possa essere donata dall’Atelier Mitoraj alla Soprintendenza di Pompei è stata avanzata dal professore Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione ‘Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo’ che ha organizzato, insieme con la Galleria d’Arte Contini, la mostra nelle strade e nelle piazze sepolte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo. Lo stupore che suscitano le opere monumentali contemporanee, così intensamente integrate nei templi, nel Foro, tra colonne e sculture antiche, si è mescolato alla commozione quando gli organizzatori della mostra ‘Mitoraj a Pompei’, visitabile fino all’8 gennaio 2017, hanno ricordato quanto l’autore delle opere desiderasse esporre i suoi bronzi negli Scavi. “Tre, quattro giorni prima di morire – ha raccontato il suo grande amico Jean-Paul Sabatié, presidente dell’Atelier Mitoraj – mi disse: ti chiedo due cose. La prima, di essere seppellito a Pietrasanta. La seconda, di portare queste opere nell’antica Pompei”. Stefano Contini, presidente della Galleria d’Arte omonima, che con la moglie Riccarda Grasselli ha curato l’organizzazione, ha confermato di avere esaudito l’ultimo desiderio dell’artista. “Ma non è stato facile trasportare queste immense opere e collocarle in un luogo così delicato. Ma la soddisfazione è che ora si parla di questa mostra come la più importante al mondo nel 2016”. Un’altra proposta potrebbe trovare attuazione a Pompei è un progetto che ha a cuore il direttore della Soprintendenza, Massimo Osanna, per impiegare negli Scavi esperti restauratori immigrati. Un’idea di integrazione culturale che Osanna coltiva da quando è giunto a Pompei. L’intesa tra il Soprintendente e il presidente della Fondazione Terzo Pilastro-Italia e Mediterraneo è stata immediata. Il professor Emanuele, sollecitando una maggiore sinergia tra pubblico e privato, nel campo artistico, culturale, scolastico e sanitario ha elencato le attività svolte dalla sua Fondazione in favore del dialogo tra i Paesi del Mediterraneo e Osanna ha risposto: “Noi siamo aperti a ogni proposta, Pompei non è né del Ministero né della Soprintendenza, ma patrimonio dell’umanità”. Quindi ha rivelato il suo ‘sogno’ per un ‘Progetto Mediterraneo’ negli Scavi: “Arrivano dall’altra sponda tante professionalità che vorremmo impiegare”. Emanuele, di rimando, ha risposto: “Siamo pronti”.


Articolo precedenteNapoli, scoppia il caso Colangelo: il Procuratore Capo dovrà lasciare la Procura per il pre pensionamento
Articolo successivoBradisismo: approvato il piano di Protezione civile del comune di Pozzuoli