Fuochi d’artificio ieri sera a Forcella per salutare l’assoluzione di Alessandro e Giuseppe Del Prete e l’ergastolo “scampato” da parte del boss Salvatore Del Prete. Quando furono arrestati nel marzo dello scorso anno invece gli affiliati appartenenti ai gruppi antagonisti dei Sibillo e dei Giuliano fecero festa. Questa volta, invece a far esplodere fuochi d’artificio amici e parenti dei Del Prete che ieri hanno accolto con gioia l’assoluzione di Alessandro e Giuseppe Del Prete e l’ergastolo “scampato” da parte di Salvatore Del Prete. Sentenze che invece non sono state salutate con il sorriso dai reduci della “paranza dei bimbi” decapitati l’altro giorno dal blitz che ha portato 20 tra ras e affiliati ai clan Sibillo-Giuliano-Amirante-Brunetti. Ma nonostante “la festa” dei Del Prete ieri per i 54 affiliati del cartello Ferraiuolo-Del Prete-Stolder, alleati dei Mazzarella arrestati lo scorso anno è arrivata la stangata da parte del gup Pietro Carola che ha inflitto loro complessivamente 314 anni di carcere al processo in primo grado con il rito abbreviato. C’erano voluti due anni di indagini da parte di polizia e carabinieri per mettere fine alla nuova faida che aveva insanguinato Forcella, i Tribunali, la Duchesca e la Maddalena e che aveva cambiato la geografia criminale nella zona con la nascita dei nuovi clan. L’inchiesta aveva fatto luce sulla gestione e divisione della nuove piazze di spaccio, sulle estorsioni a tappeto ai commercianti, dovevano pagare anche i venditori ambulanti extracomunitari, e anche sull’omicidio di Giovanni Saggese, cognato di Maurizio Ferraiuolo, il boss che poi si è pentito, e sui ferimenti del ras emergente Salvatore Del Prete e di Giuseppe Bauchenet, vittima innocente di un agguato diretto a uccidere Francesco Rinaldi “’o paciano”. Ma si fece luce anche su una vicenda che riguardava l’ospedale Ascalesi, dove gli affiliati ai Ferraiuolo-Stolder avevano realizzato una base operativa grazie all’aiuto di due vigilantes in servizio in passato all’ospedale. Tra i 54 imputati ci sono state anche 9 assoluzioni., tra cui i fratelli Del PrEte. La pena più alta è stata decisa per Salvatore Del Prete, per gli inquirenti ai vertici dell’organizzazione camorristica “con compiti di decisione, pianificazione e individuazione di tutte le azioni delittuose da compiere, obiettivi da perseguire, richieste da avanzare, mantenendo la cassa del clan e provvedendo alla distribuzione delle mesate agli affiliati”: 20 anni di carcere. Ecco nel dettaglio la lista delle condanne e delle assoluzioni.
TUTTE LE CONDANNE
AMIRANTE SALVATORE 12 ANNI
BALDASSARRE ANTONIO 13 ANNI
BALDASSARRE ASSUNTNA 8 ANNI
BALDASSARRE GIUSEPPE 2 ANNI
BALDASSARRE RITA 12 ANNI
BASELICE ROSARIO 7 ANNI
BENEDUCE CARMINE 5 ANNI
BRANCACCIO SALVATORE 10 ANNI
CARTA MASSIMILIANO ASSOLTO
CATINO EMANUELE 8 ANNI
CAVATAIO PIERINA 6 ANNI E 8 MESI
CINQUE ROSARIO 7 ANNI
CIOFFI VITTORIO 7 ANNI
DE VINCENTIIS RAFFAELE ASSOLTO
DEL PRETE ALESSANDRO ASSOLTO
DEL PRETE GIUSEPPE ASSOLTO
DEL PRETE SALVATORE 20 ANNI
ESPOSITO ANNAMARIA 6ANNIE 8 MESI
FERRETTI ANIELLO6ANNIE 8 MESI
FERRETTI FELICE ASSOLTO
FERRETTI SALVATORE 10 ANNI
FORMIGLI FRANCESCO 16 ANNI
GAROFALO VINCENZO 16 ANNI
GIULIANO SALVATORE 7 ANNI
IZZO ENRICO ASSOLTO
LAMBIASE VALERIO ASSOLTO
LO BASCIO DELL’AQUILA 12 ANNI
MARFÈ SALVATORE 12 ANNI
MARINO SALVATORE ASSOLTO
MINGIONE MONICA 6ANNIE 8 MESI
MOSCA MAURO 16 ANNI
NASTI PASQUALE 10 ANNI E 8 MESI
ORFEO GENNARO 8 ANNI
PALERMO FRANCESCO 2 ANNI E 6 MESI
PANICO GAETANO 1 ANNO E 2 MESI
RINALDI FRANCESCO 4 ANNI
SARNELLI ANTONIO ASSOLTO
SIMONTE ANTONIO 3 ANNI
SOLLO RAFFAELE 10 ANNI
TUBELLI GENNARO 10 ANNI
TUBELLI UMBERTO 6 ANNI
USSOMAGNO SALVATORE 6 ANNI
(nella foto il boss Salvatore Del Prete al momento dell’arresto)
