E’ di nuovo una polveriera l’area a Nord di Napoli con u i comuni confinanti. Dopo le tre faide di Gomorra ci si prepara ad una nuova guerra? Gli investigatori si mostrano alquanto preoccupati ma sono molto attenti anche alla luce degli arresti dell’altra sera a Melito.In manette è finito un commando di morte composto da Leopoldo Marino, Fabio Lanzetti e Raffaele Iacopo, tutti e tre di Scampia, erano armati ed erano pronti a compiere qualche agguato? O era una semplice dimostrazione di forza contro gli avversari dopo la che notte precedente ad Afragola erano stati feriti Pietro Caiazza e la moglie? Il pregiudicato è lo zio del pentito Paolo Caiazza del clan Amato-Pagano. E i tre arrestati non a caso all’uscita della caserma dei carabinieri hanno urlato in segno di sfida: “Simm’ e chjù fort, cummannam’ nujie”. Quando i carabinieri li hanno intercettati con loro c’erano di sicuro un’ altra moto con due in sella a un’auto. E’ il segnale che qualcosa è cambiato negli scenari criminali tra Scampia-Secondigliano-Melito e Marano con gli altri comuni della provincia Nord di Napoli interessati da questi movimenti.
Ci sarebbe un filo rosso sangue che lega tra di loro gli ultimi fatti di sangue a cominciare dall’omicidio di Giovanna Arrivoli, la donna che si sentiva uomo con amicizie tra i trafficanti di droga, e poi l’incendio doloso al bar “Napoli-Roma” di proprietà di due sorelle incensurate di cui una imparentata indirettamente con i Leonardi. Quella sifda lanciata dai tre arrestati è il probabile segnale che gli “scissionisti” con base a Na- poli siano tornati alla riscossa. Nel mirino sarebbero finiti tutti i nemici degli Abete-Abbinante: i Leonardi, la “Vinella”, gli Amato e i Pagano.
Ma dietro tutti questi “movimenti” ci potrebbe anche essere un’unica regia: quella del clan Licciardi della Masseria Cardone che da grandi strateghi delle alleanze hanno deciso di riprendere il predominio totale facendo rinascere quella che negli anni Novanta era la famosa “Alleanza di Secondigliano” con a capo il boss defunto Gennaro Licciardi ‘a scigna. ma c’è anche un’altra ipotesi, ed è questa quella più seguita dagli investigatori: ovvero il ritorno in auge dei Di Lauro. Nel corso dell’ultimo anno e mezzo sono usciti dal carcere Vincenzo e Ciro, figli maggiori di Ciruzzo ‘o milionario e fratelli di Marco Di lauro, il boss “fantasma” latitante da 12 anni., che con la presenza dei fratelli non è più solo. Anzi. Gli arresti a raffica da parte delle forze dell’ordine nell’ultimo mese hanno probabilmente dato una accelerata al progetto. Prima la cattura del boss dei “Capitoni” Carlo Lo Russo e dei suoi fedelissimi, poi la “primula rossa” Roberto Manganiello, reggente dei Marino delle Case Celesti, e infine Umberto Accurso, numero uno della Nuova Vinella. E quindi sarebbe arrivato il momento di dimostrare chi è “il più forte”. Ma lo stato anche questa volta non si è fatto trovare impreparato.