Omicidio Amendola: Formicola e Tabasco scarcerati per la mancanza di un movente

Secondo i giudici della decima sezione, collegio B, del Tribunale del Riesame, Geatano Formicola “’o chiatto” e Giovanni Tabasco “birillino”, accusati dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere del 18enne Vincenzo Amendola, sono stati scarcerati perché non c’era il movente in quell’omicidio raccontanto da Gaetano Nunziato, che quindi è risultato non attendibile. La presunta relazione di Amendola con la mamma di Formicola rimane tale quindi non c’è movente. Anche se lo stesso tribunale del Riesame lo ha ritenuto credibile quando ha palato del contesto. “Si deve evidenziare, però, – si legge nelle motivazioni – che nelle dichiarazioni spontanee del 18.2.2016 e nel successivo interrogatorio del 19.2.2016 il predetto (Nunziato, ndr) non ha operato alcun riferimento al movente dell’omicidio di Amendola Vincenzo. Da una lettura complessiva del narrato emerge, anzi, che il Nunziato dimostra di non conoscerlo o quanto meno di non volerne riferire. Solo nell’interrogatorio di garanzia del 20.2.2016 e in quello reso al P.M. il successivo 4.4.2016 il collaboratore ha fatto riferimento alla relazione tra il ragazzo ucciso e la donna, della quale era venuto a conoscenza non per averlo appreso da appartenenti alla famiglia Formicola, ma perché da circa una settimana  “se ne parlava in giro, lo sapevano tutti perchè era Amendola che lo andava dicendo in giro”. E per questo che i giudici del Riesame speigano ancora nelle motivazioni: “Ad avviso del Collegio, il narrato di Nunziato Gaetano su tale punto non appare del tutto credibile, fermo restando il giudizio di piena attendibilità soggettiva e oggettiva del collaboratore nella restante parte delle dichiarazioni. Si deve rilevare, infatti, che nell’immediatezza il chiamante in correità non ha nemmeno accennato a tale rilevante circostanza, riferita a distanza di giorni e quando i mezzi d’informazione avevano diffusamente parlato dell’omicidio di Amendola Gaetano, che ha avuto un’eco vastissima nell’opinione pubblica. Le dichiarazioni, poi, sono molto generiche, poiché il collaboratore si è limitato a riferire una voce corrente nel quartiere”. E ora si attende la decisione della Cassazione dopo che la Dda di Napoli ha fatto ricorso contro la scarcerazione dei due.

 


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