Omicidio Guidone: condanne per 120 anni di carcere ai Prinno

Omicidio Guidone: condannati i Prinno. Trent’anni di reclusione, con rito abbreviato per Vincenzo, Giuseppe ed Ezio Prinno. A sedici anni dall’omicidio efferato di Rua Catalana arriva la prima sentenza per l’omicidio di Bruno Guidone, alias ‘Brunello’ braccio destro del defunto padrino dei Quartieri Spagnoli, Antonio Ranieri, detto Polifemo. Il Gup Egle Pilla ha condannato i quattro, accogliendo le richieste dal pm della Dda, a 30 anni di reclusione ciascuno per omicidio, prescritti il reato di possesso di armi. Brunello pagò con la vita la sua scelta di ‘campo’ fatta per aver scelto di stare con Ranieri che dopo la sua scarcerazione si era avvicinato all’Alleanza di Secondigliano, in particolare ai Licciardi, distaccandosi dai Prinno. Al centro della contesa tra clan anche la richiesta di tangente inoltrata ad un’impresa che lavorava nel porto di Napoli, allora sotto l’egida della cosca dei Prinno di Rua Catalana, legati a doppo filo con i Misso e i Mazzarella. Brunello fu trucidato in un garage, nessun colpo di pistola che si inceppò, ma ammazzato a colpi di pala. I killer gli sfondarono il cranio, una scena del delitto raccapricciante. Ad indicare i Prinno come mandanti e esecutori dell’efferato delitto alcuni collaboratori di giustizia, allora inseriti nei clan dei Quartieri e del Rione Sanità. Insieme a quei tasselli messi insieme dalla Dda, anche le dichiarazioni di un meccanico – poi ritrattate – che nel 2012 portarono all’incriminazione degli esponenti del clan. L’uomo raccontò che il giorno dell’omicidio Ezio Prinno gli aveva tolto le chiavi del deposito dal mazzo e gli aveva intimato di non entrarci. A rafforzare quella versione le rivelazioni di Pasquale Rosario De Crescenzo, ultimo pentito dei Quartieri Spagnoli, il quale dichiarò nel 2010: “S. D. L., prima dell’estate del 2007, mi avvicinò per dirmi che aveva dei problemi con i fratelli gemelli Prinno, figli di Giuseppe, il capoclan, i quali lo avevano minacciato di morte ritenendolo responsabile di aver messo in giro la voce che gli autori dell’omicidio di Bruno Guidone detto “Brunello”, avvenuto anni addietro, erano Giuseppe Prinno e il figlio Antonio. S. mi disse che lui aveva effettivamente assistito all’omicidio di Brunello”.

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