Ponticelli: dopo gli omicidi e gli attentati anche l’ultimo dei Sarno lascia il quartiere

Tra bestemmie, maledizioni, minacce e qualche applauso anche gli ultimi componenti della famiglia Sarno hanno lasciato Ponticelli. L’ultimo è stato l’anziano genitore di quello che ormai viene etichettato come il “clan dei pentiti” e che uno volta era invece guidato da Ciro Sarno “Il sindaco” di Ponticelli. La ex potente cosca con collegamenti ai Quartieri Spagnoli con i Mariano, a Secondigliano con i Licciardi e con estensioni nei comuni della provincia come Cercola e Volla, ha alzato bandiera bianca. Con il padre dei pentiti, che di recente aveva avuto assegnato una casa popolare a Ponticelli, sono andate via anche le altre due figlie con le rispettive famiglie. Il timore di attentati e ritorsioni dopo i fatti di sangue da inizio anno ad oggi hanno indotto tutti quelli che avevano legami con i Sarno a lasciare il quartiere. Tra poco  inizieranno i processi in cui i pentiti dovranno confermare in aula le accuse contro una serie di clan napoletani. Grazie appunto alle loro confessioni che si trovano in carcere molti esponenti della vecchia camorra napoletana. E la vendetta nel corso degli ultimi mesi si è abbattuta sui familiari e su tutti quelli che avevano avuto legami con i Sarno. Da inizio anno ci sono stati gli omicidi di Davide Montefusco, Mario Volpicelli, Giovanni Sarno (ultimo dei fratelli rimasti nel quartiere) e Manlio Barometro (il vigile urbano incensurato che in passato aveva avuto contatti con i Sarno. Poi il mese scorso addirittura un attentato incendiario a casa della mamma del pentito Raffaele Cirella. Solo l’intervento dei vigili del fuoco riuscì a salvare la donna da una morte sicura.Da allora era scattato il coprifuoco nel quartiere con la decisione da parte della Procura antimafia, d’intesa con il ministero dell’Interno di far scattare un nuovo piano di protezione. E così nel corso degli ultimi due mesi quasi quaranta famiglie sono andate via da Ponticelli. Ultimo il padre e le figlie. E ora nel quartiere c’è più tranquillità.

 


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