Volevano tornare in possesso di alcuni milioni di euro che conservava per conto del boss e per questo lo hanno rapito, insieme al suo uomo di fiducia, portato in un luogo sicuro e interrogato, fino ad uccidere entrambi. E’ questa la ricostruzione, dopo quattro anni di indagini, del duplice omicidio di Raffaele Stanchi e Luigi Monto’, affiliati al gruppo criminale Abete-Abbinante, trovati carbonizzati il 9 gennaio 2012 a Melito, all’interno del bagagliaio di una Fiat Punto risultata rubata. Un duplice omicidio che di fatto diede l’avvio alla terza faida di Scampia, tra la cosca della Vanella Grassi (alleanza tra i boss Luigi Mennetta, Fabio Magnetti e Rosario Guarino) e, appunto, gli Abete-Abbinante-Notturno. Per questo delitto, la polizia oggi ha eseguito sette misure cautelari emesse dal gip di Napoli; manca solo l’arresto di Umberto Accurso, attuale reggente del gruppo, latitante dal maggio 2014, per completare la rosa degli autori e dei mandanti di quel delitto. Tutti i sette destinatari del provvedimento restrittivo sono gia’ detenuti. A sparare, dopo l’interrogatorio delle vittime, nella ricostruzione degli investigatori, Fabio Magnetti, cugino di Antonio Mennetta. Per Accurso, anche lui cugino del capoclan, quell’omicidio invece ha segnato l’inizio dell’ascesa ai vertici del clan. La ricostruzione del delitto e’ arrivata anche grazie alla collaborazione di diversi pentiti, tra cui uno dei capi della Vanella Grassi, Rosario Guarino. I cadaveri delle vittime furono identificati grazie all’esame del dna. La decisione di uccidere Stanchi fu presa perche’, come uomo di fiducia del boss Arcangelo Abete e gestore di una delle piazze di spaccio di Scampia piu’ fiorenti, quella del Lotto P, nota anche come case dei puffi, ‘cassaforte’ del gruppo, era un obiettivo strategico per interrompere un consistente flusso di denaro nelle casse degli Abete-Abbinante-Notturno, gruppo al quale anche la Vanella faceva riferimento prima di decidere la scissione che dara’ vita ad una escalation di omicidi e atti intimidatori tra il 2012 e il 2013. Stanchi e Monto’ furono vittime prima di un sequestro di persona a Villaricca, nel Napoletano, poi portati in casa di un altro degli indagati, Carlo Matuozzo, nel quartiere di Mianella, e qui segregati e interrogati per sapere dove era la grossa somma di denaro da sottrarre al boss Abete. La nuova cosca cerco’ anche di far ricadere la responsabilita’ del duplice delitto sul clan Amato-Pagano.