Rapporti con i Casalesi: interrogato dalla Dda il consigliere regionale Pd, Stefano Graziano

Il consigliere regionale della Campania Stefano Graziano, autosospeso alla fine dello scorso mese di aprile dalla carica di presidente del Pd campano, dopo essere stato indagato per concorso esterno in associazione camorristica in un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, si è presentato oggi alla Procura della Repubblica del capoluogo campano per essere ascoltato ed interrogato dai magistrati. Lo ha reso noto in serata lo stesso Graziano. Graziano, che era accompagnato dai suoi legali e nelle settimane scorse aveva annunciato che si sarebbe presentato spontaneamente ai magistrati, al termine dell’interrogatorio ha detto di ritenere “di aver chiarito” la sua posizione “rispondendo a tutte le domande che mi sono state poste”. Ha inoltre ringraziato i magistrati “per la disponibilità dimostrata” e ha confermato “da cittadino” la sua “piena fiducia nell’operato dei magistrati della Procura di NAPOLI“. Graziano è indagato in un’inchiesta che, il 26 aprile scorso, ha portato in carcere per presunte tangenti l’ex sindaco di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) Biagio Di Muro, in carica fino al novembre scorso, e l’imprenditore della ristorazione Alessandro Zagaria, ritenuto dagli inquirenti l’anello di congiunzione tra la politica e il clan guidato dal boss, solo omonimo, Michele Zagaria. Altre sette persone sono state poste ai domiciliari. Per i pm, alle elezioni regionali dello scorso anno dalla cosca, Graziano avrebbe ricevuto appoggio attraverso il sostegno diretto di Alessandro Zagaria, ponendosi “come punto di riferimento politico e amministrativo” del clan. A Graziano, che e’ stato deputato e consulente a Palazzo Chigi con Enrico Letta e fino al 31 dicembre 2014 (incarico non rinnovato dal Governo Renzi), i carabinieri e la Guardia di Finanza hanno perquisito le abitazioni di Roma e Teverola e l’ufficio nella sede del Consiglio regionale, a NAPOLI. L’inchiesta ruota attorno all’appalto per i lavori di consolidamento e “riqualificazione in polo della Cultura e della Legalita'” di Palazzo Teti Maffuccini, storico immobile ubicato a Santa Maria Capua Vetere dove risedette anche Garibaldi, confiscato anni fa al padre dell’ex primo cittadino, Nicola Di Muro, ex vice-sindaco della città sammaritana. Nel corso di alcuni colloqui intercettati dagli investigatori tra Biagio Di Muro e Alessandro Zagaria, quest’ultimo gestore di bar e mense nelle facolta’ della Sun, la Seconda universita’ di NAPOLI, si fa riferimento all’appoggio elettorale che occorreva garantire a Graziano. Quest’ultimo si sarebbe attivato – ma tale circostanza non e’ ritenuta illecita dagli inquirenti della Dda – per favorire il finanziamento dei lavori di Palazzo Teti. In particolare avrebbe dovuto agire per scongiurare che si perdesse il finanziamento facendolo trasferire in un diverso capitolato di spesa.


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