Clan Grimaldi-Scognamiglio: sconto in Appello per otto affiliati alla cosca di Soccavo accusati di traffico di stupefacenti, tentato omicidio e armi. Arrestati nel febbraio del 2014 nell’ambito delle indagini sulla guerra in corso con i Vigilia, gli otto – tra i quali il boss Antonio Scognamiglio – hanno beneficiato di una notevole riduzione di pena. Grazie al blitz ordinato dalla Dda i carabinieri riuscirono ad evitare un agguato nei confronti di un famigliare del gruppo avversario, furono fermati in cinque per associazione per delinquere, tra i quali i custodi delle armi che dovevano essere utilizzate nell’agguato.A conclusione del processo bis gli otto imputati sono stati condannati con una riduzione notevole delle pene inflitte in primo grado. Tredici anni al boss e reggente del gruppo Antonio Scognamiglio a fronte di una condanna alla pena di 20 anni inflitta in primo grado; Ciro Granillo 10 anni (13 anni in primo grado). Dieci anni ciascuno alle due donne del gruppo criminale Immacolata e Maria Grimaldi (11 anni), mentre è stata assolta con formula piena, così come in primo grado Antonia Della Volpe. Giuseppe Granillo 3 anni e 10 mesi (4 anni e 10 mesi); Salvatore Granillo (classe ’72) 9 anni e 4 mesi (13 anni e 2 mesi in primo grado); Salvatore Graniello (classe ’93) detto ‘Cocò’ è stato condannato a 3 anni e sei mesi rispetto ai 4 inflittigli in primo grado; Renato Puglisi dieci anni di reclusione (12 anni e otto mesi). La sentenza bis avvalora la tesi dell’antimafia secondo la quale il clan era retto nel 2014 dal boss Scognamiglio e progettava di uccidere il familiare di un esponente della cosca rivale dei Vigilia. Attentato sventato dalle indagini e dagli arresti.