C’è una nuova fibrillazione in atto nei clan della zona orientale di Napoli in modo particola a san Giovanni a Teduccio. Gli spari dell’altra notte contro le abitazioni dei pregiudicati Giuseppe Di Carluccio e Pasquale Troise, più volte “pescati” a vendere droga, e considerati dagli investigatori contigui al clan Reale-Rinaldi ne sarebbero la testimonianza ulteriore. I colpi di pistola esplosi contro le loro abitazioni al corso San Giovanni a Teduccio sarebbero un segnale e forse un segno di festa del clan D’Amico rivale dei Reale-Rinaldi per l’arresto di tutti e quattro i componenti del clan Formicola, tra cui il baby boss Gaetano ‘o chiatto, per il tentato omicidio dell’estate del 2013 di Alfonso D’Amico, nipote del boss Salvatore D’Amico ‘o pirata (quello diventato famoso quando nell’estate del 2011 diede un bacio in bocca a suo figlio minorenne mentre lo portavano via per arrestarlo). Per quel tentato omicidio la Cassazione ha condannato in via definitiva Gaetano Formicola a sei anni di reclusione mentre sette anni è la pena che i giudici hanno inflitto a Lorenzo Pianese e ai fratelli Salvatore e Leandro Silenzio. Ora gli investigatori stanno cercando intanto di capire chi sono gli autori della”stesa” e poi se è soltanto un segnale da parte dei D’Amico per l’arresto di quelli che avevano compiuto l’attentato contro il loro congiunto o c’è qualcosa altro. Come scrive Il Roma stamane in edicola nella zona orientale ci sono stati dei movimenti tra clan che hanno determinato nuove alleanze a San Giovanni a Teduccio tra la primavera e l’estate 2014 si verificò una novità clamorosa: l’alleanza tra i Formicola, che hanno il loro “regno” nel cosiddetto “Bronx” di via Taverna del Ferro, i Rinaldi, che hanno il quartier generale nel rione Villa di San Giovanni a Teduccio, e i Reale di rione Pazzigno. Sull’altra sponda ci sono i D’Amico alleati con i Mazzarella. E come si evince dagli ultimi atti giudiziari e dai blitz compiuti dalle forze dell’ordine nell’ultimo anno i Rinaldi sarebbero il clan che maggiormente si sta muovendo per conquistare terreno discapito dei Mazzarella fino ad arrivare a Piazza Mercato e a Forcella dove ha stretto accordi con con i Giuliano-Sibillo di Forcella e della Maddalena. Non a caso il boss Ciro Rinaldi detto “Mauè” fu arrestato lo scorso anno nel corso dell’operazione “Forcella Liberata” contro la “Paranza dei bimbi” del cartello Amirante-Brunetti- Giuliano-Sibillo. Il boss Rinaldi fu poi scarcerato dal Riesame e ora da due settimane è completamente libero dopo aver scontato un anno di libertà vigilata. Oltre al tentato omicidio del nipote del boss D’Amico il suo gruppo ha subìto anche l’agguato nell’estate del scorso anno contro quello che all’epoca era il reggente dei Mazzarella ovvero Salvatore Donadeo detto ‘o puzzolente poi arrestato a sua volta per tentato omicidio l’ottobre scorso. Ora con i boss D’Amico e Rinaldi completamente liberi gli investigatori temono il riaprirsi di un nuovo “fronte di guerra” di camorra con quello dell’area flegrea e occidentale in atto e con quelli lungo l’asse Sanità-Miano-Scampia-Melito appena fermati con gli arresti dell’ultimo mese.