“Adesso comanda Feliciello”, questo si racconta negli ambienti della camorra tra Fuorigrotta e Bagnoli. “Feliciello” è Felice D’Ausilio il figlio del vecchio boss Mimì ‘o sfregiato. Il giovane è attualmente ricercato in tutta Italia perché considerato un evaso dal carcere di Nuchis in Sardegna dove era detenuto per scontare l’ergastolo. Un mese fa ha avuto un permesso premio per alcune visite medice a Napoli e si è reso uccel di bosco. Da allora c’è stata l’escalation criminale nella zona tra Fuorigrotta e Bagnoli cultiminata con l’omicidio del parcheggiatore abusivo Gaetano Arrigo avvenuto l’altra notte in via Coroglio. La vittima era legata al clan di Alessandro Giannelli boos la cui ascesa, dopo il suo arrestao avvenuto nel mese di febbraio, sembra già essere conclusa. Con la fuga di Feliciello ci sono stati contempraneamente una serie di “girate” da parte di esponenti del clan Giannelli verso il vecchio boss che ha in pratica dichiarato guerra a tutti coloro che non rispondono al messaggio “Adesso comanda Feliciello”. La situazione nella zona è esplosiva anche perché Giannelli aveva stretto allenza con i Sorianiello, i Lago, i Romano e i Puccinelli in modo da formare un unico asse che parte da Bagnoli e passando per Fuorigrotta arriva al Rione Traiano e quindi a Soccavo e Pianura. Ci sono in ballo i proventi delle nuove piazze dello spaccioe soprattutto gli appalti dell riqualificazione di Bagnoli, dello Stadio San Paolo e del rione Traiano. Uno scenario preoccupante per le forze dell’ordine e della magistratura che deve tenere sotto controllo più “fronti di guerra” visto che da mesi anche tra Soccavo, Pianura e Rione Traiano si spara in continuazione. Ora bisogna capire se i D’Ausilio e tutti quelli che sono ripassati dalla loro parte siano in grado di riprendere le vecchie alleanze e stabilire il controllo sulla zona. Gli omicidi, gli attentati e le “stese” dell’ultimo mese vanno tutte in questa direzione. Sullo sfondo ci sono anche gli altri clan e le altre famiglie malavitose di Bagnoli e Fuorigrotta. A Bagnoli ad esempio ci sono gli Esposito (storicamente legati ai Licciardi della Masseria Cardone) e che sono imparentati con la famiglia di Pasquale Zito, il 24 enne ucciso nel febbraio scorso per gelosia da un baby killer parente di Giannelli. E ‘ logico pensare che anche gli Esposito siano contro Giannelli e quindi dalla parte dei D’Ausilio. Il quartiere di Fuorigrotta attualmente può essere diviso in tre zone sotto l’influenza di altrettanti gruppi o clan: gli Zazo, storicamente forti nella parte vicina alla grotta; gli Iadonisi, che controllerebbero la zona antica; Bianco-Baratto, collegati ai Cesi del rione Traiano, che agirebbero nelle strade attorno a via Giacomo Leopardi e via Cumana. A ciò vanno aggiunti i legami che ognuno di questi gruppi ha con quelli più forti degli altri rioni vicini ovvero il Traiano, Soccavo e Pianura. Con i Puccinelli insieme con i Sorianiello, Lago e Romano contro i Legnante-Ivone-Carillo e i Pesce-Marfella-Vigilia. Una situazione insomma tutt’altro che tranquilla per gli investigatori.
(nella foto i rilievi della polizia sul luogo dell’omicidio di Gaetano Arrigo a Bagnoli e nel riquadro il boss latitante Felice D’Ausilio)