Agguato a Melito: è il segnale di guerra dei “fuoriusciti” nei confronti degli Amato-Pagano

Il segnale è fortissimo da parte dei “fuoriusciti”: far capire sia agli Amato-Pagano, gli “Spagnoli” ex “scissionisti” sia agli ex “Girati” della Vanella-Grassi che ora ci sono anche loro. E che rivendicano la loro fetta di territorio. Anzi rivendicano qualcosa in più e per questo che hanno mirato al bersaglio grosso. Dopo le schermaglie delle scorse settimane l’azione di morte compiuta oggi a Melito è di quelle che lasciano il segno. Due morti e un ferito grave che poi era il vero obiettivo del commando.  Domenico A. è il 17enne rimasto ferito, è rave ma non in pericolo di vita al Cardarelli,è infatti il nipote dei super boss Raffaele Amato, detto O’Lell, e Cesare Pagano, detto Cesarino, entrambi rinchiusi da anni in carcere. Nipote dei due principali protagonisti della prima faida di Scampia, di coloro i quali scelsero per primi di fare guerra a Paolo Di Lauro, e che risultarono poi vincitori della sanguinosa guerra al Milionario. Le nemesi storica questa volta si è abbattuta contro di loro contro coloro che avevano sancito la prima scissione. Ora ne stanno subendo una da un gruppo di giovani dal loro interno. Uccidere Domenico il 17enne nipote dei due boss sarebbe stato il segnale fortissimo. Lo è è anche il suo ferimento. Gli investigatori sono ancora alle prese con la ricostruzione della dinamica dell’agguato. Ora che il quadro è più chiaro si è stabilito che nella sparatoria non fosse altro come spettatore o come “soccorritore” c’era anche Raffaele Mauriello, dato per morto in un primo momento, ma che invece aveva trasporato il 17enne ferito in ospedale. O meglio stava cercando di farlo quando è rimasto coinvolto in un incidente con la sua moto. Per cui il ferito è stato poi trasporato all’ospedale di Giugliano con un  ambulanza. Cosa era accaduto poco prima in quell’appartamento al quarto piano al civico 118 del  Parco Padre Pio in via Giulio Cesare a Melito ora dovranno essere Mauriello e il 17enne a raccontarlo. Un fatto è certo gli investigatori, che hanno dovuto sfondare la porta per entrare all’interno vi hanno trovato il cadavere di Alessandro Laperuta e il corpo agonizzante di Nuovo Mohammed. morto poi in ospedale. Ma non è escluso che la sparatoria sia avveuta altrove e che i due poi abbiano poi cercato riparo nella casa visto che è stato trovato sangue anche lungo le scale. Da oggi pomeriggio i carabinieri intanto stanno passando al setaccio Scampia e Secondigliano.


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