Arrestato il carabiniere infedele che “favoriva” il clan Polverino. Manette anche per Angelo Di Maro

I Carabinieri hanno eseguito oggi una serie di misure cautelari, fra le quali una nei riguardi del carabiniere Angelo Cantone accusato di aver passato, in cambio di soldi e regali, notizie riservate ad Angelo Di Maro, ritenuto coinvolto in un traffico di stupefacenti gestito dal clan di camorra “Polverino” a Marano . Le manette sono scattate anche per Di Maro al quale sono stati sequestrati beni per un valore di alcuni milioni di euro, fra i quali una villa abusiva (del valore di 800.000 euro) e alcune pasticcerie prive di autorizzazioni. Sia Di Maro, sia la moglie, risultavano nullatenenti al fisco. I provvedimenti con le misure cautelari, emessi ora dal gip di Napoli Egle Pilla su richiesta del pm della Dda del capoluogo campano Maria Di Mauro e del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, erano stati già emessi lo scorso 3 maggio ed erano stati poi annullati dal Tribunale del Riesame per un vizio di forma. Nei provvedimenti emessi oggi ad Angelo Cantone è contestato un nuovo episodio, oltre a quelli per i quali era già stato arrestato all’inizio di maggio e successivamente scarcerato: avrebbe – secondo la nuova accusa formulata sulla base di intercettazioni – avvertito una detenuta agli arresti domiciliari, con la quale aveva un rapporto di amicizia, che di lì a poco si sarebbe dovuto recare presso l’abitazione per un controllo.


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