Bassolino: “A Napoli in gioco la sopravvivenza del Pd”

Il Pd campano è orgoglioso per l’ennesima visita di Renzi, oggi nel Casertano per visitare due aziende d’eccellenze. Ma tra i Dem le acque restano più che mai agitate, dopo l’assemblea-flop di ieri del partito metropolitano di Napoli cui erano presenti solo 58 delegati su 468 e che si è chiusa in bagarre. Antonio Bassolino non ha dubbi: “E’in gioco la sopravvivenza stessa del Pd. Bisogna salvare e rifare daccapo il partito, con il contributo di tutte le persone responsabili e di buona volontà”. Le staffilate dell’ex sindaco, sconfitto alle primarie da Valeria Valente con la nota coda di veleni, non fanno però proseliti nelle altre correnti del partito, almeno per ora. Si attende la nomina del commissario, per la città di Napoli, annunciata da Renzi dopo che la Valente non è riuscita ad arrivare al ballottaggio e dopo che il Pd è sceso, nel capoluogo, al minimo storico. E’ stata, per Bassolino, una “disfatta elettorale” cui sta seguendo “la fuga del Pd di Napoli e della Campania dalle proprie responsabilità. Siamo ormai alla diserzione politica”. Ad agitare le acque nel centrodestra è invece la scelta di Fratelli d’Italia (al primo turno in corsa con il proprio candidato Marcello Taglialatela) di non sostenere al ballottaggio Gianni Lettieri, candidato ‘civico’ del centrodestra e di Forza Italia. “Vergogna d’Italia”, twitta il leader de La Destra, Francesco Storace, commentando la libertà di scelta lasciata dal partito di Giorgia Meloni ai propri elettori napoletani. In assenza di apparentamenti ufficiali, i due candidati al ballottaggio cercano di attirare il consenso di tutti coloro che al primo turno hanno votato Pd, M5S o altri. Sia Lettieri che Luigi de Magistris invitano i napoletani di ogni idea politica a considerare le loro proposte. Il sindaco uscente chiede di votare, il 19 giugno, “per la continuità, il buon governo, l’autonomia, le mani pulite e la libertà”, certo che dopo il ballottaggio “il nostro progetto politico sarà ancora più forte a livello nazionale e internazionale”. Il suo avversario annuncia di voler ridurre le tasse comunali, “con un risparmio di mille euro l’anno per famiglia”, mentre se vincesse de Magistris “ci aspetterebbero altri cinque anni di cannibalismo sociale”, avverte Lettieri.


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